Tre carabinieri sono morti e sedici tra carabinieri e poliziotti sono rimasti feriti in un'esplosione che si è verificata in un casolare di Castel D'Azzano, in provincia di Verona. Le vittime sono il luogotenente Marco Piffari, il carabiniere scelto Davide Bernardello e il brigadiere capo Valerio Daprà.

Secondo le prime informazioni, le forze dell’ordine erano intervenute per eseguire uno sfratto ma l'intero casolare di due piani è crollato travolgendo i militari e gli agenti, appartenenti ai reparti speciali. Sul posto erano presenti anche i Vigili del fuoco che sono intervenuti immediatamente, ma per i carabinieri non c'è stato nulla da fare. Nel casolare c’erano i tre fratelli – Dino, Franco e Maria Luisa Ramponi, diciassettesima ferita – contro cui lo sfratto stava per essere eseguito: sarebbero stati loro, secondo quanto emerso, a innescare l’esplosione. Due di loro sono stati fermati, un terzo, Franco, inizialmente è riuscito a fuggire ma è stato fermato poco dopo.

La procura

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Il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, giunto sul luogo dell’esplosione, ha detto: «Si tratta di una tragedia incredibile, dei comportamenti assurdi. Da parte mia c'è un dolore incredibile. Dovevamo eseguire un decreto di perquisizione, si cercavano anche delle bottiglie molotov. Carabinieri e polizia hanno cercato di agire in massima sicurezza e con tutte le attrezzature necessarie. Ma l'esito è stato inaspettato e molto doloroso». Sui tre fratelli aggiunge: «Penso che li arresteremo». «Stiamo valutando se effettivamente c'è strage, valuteranno i carabinieri al momento dell'arresto, sicuramente è un omicidio premeditato e volontario», ha detto il procuratore.

Già un anno fa, nell'ottobre del 2024, gli occupanti avrebbero saturato di gas il casolare. In quell'occasione lo sgombero era stato rinviato, gli ambienti erano stati arieggiati e tutto si era risolto senza incidenti. All'origine del gesto sembra ci fossero problemi finanziari e ipotecari fra i tre fratelli.

Assieme alle forze dell'ordine e ai soccorsi, sono arrivati il questore di Verona, Rosaria Amato, il comandante provinciale dei carabinieri Claudio Papagno e quello della Legione Veneto dell'Arma, Giuseppe Di Liso.

La ricostruzione

«Era un’operazione congiunta di Polizia, al momento dell'accesso dell'appartamento i testimoni raccontano di aver sentito odore di gas e qualche istante dopo c'è stata l'esplosione», ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

«Possibile – continua il titolare del Viminale – che qualcuno dall'interno abbia attivato una bombola di gas creando i presupposti per la deflagrazione: le due persone titolari dell'appartamento si sarebbero allontanate, una delle due, una donna, sarebbe ferita. Un bilancio terribile, molto doloroso, drammatico», ha concluso Piantedosi, con il capo della Polizia Vittorio Pisani, al comando generale dei carabinieri a Roma.

Intervistato da Rainews24, il vicesindaco di Castel D’Azzano, Antonello Panuccio, ha detto: «I tre fratelli non volevano abbandonare la casa ma c'era un ordine del giudice di eseguire lo sgombero, quindi carabinieri e polizia di Stato vi hanno dato esecuzione. In Comune si conosceva la situazione della famiglia ed eravamo pronti ad accoglierli in qualche sistemazione provvisoria in strutture qui nella zona, non erano soggetti fragili, non c'erano minori e nemmeno anziani».

Inoltre, confermando quanto si era appreso inizialmente, il vicesindaco ha spiegato che si tratterebbe di «agricoltori che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l'esecuzione forzata del recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano».

La dinamica

L'esplosione è stata innescata all'apertura della porta d'ingresso che ha investito le forze dell'ordine e i vigili del fuoco che stavano facendo irruzione. Lo sgombero era stato programmato da giorni dopo vari tentativi di far sgomberare i tre fratelli, che minacciavano di farsi saltare in aria.

Così sono stati fatti arrivare sul posto carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell'Uopi, specializzati in azione antiterrorismo considerato il pericolo dell'intervento: i tre fratelli si sarebbero barricati in casa e dopo vari tentativi di farli uscire, sono entrati in azione le forze dell'ordine.

Alcuni sono saliti sul tetto per calarsi nello stabile dall'alto, mentre altri si sono diretti all'ingresso per procedere all'irruzione. Giunti sull'uscio è stato sentito un forte odore di gas provenire dall'interno e quando è stata aperta la porta d'ingresso si è sentita una forte esplosione che ha investito carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco. In casa sono state rinvenute bombole di gas e quel che resta di molotov, in particolare i vigili del fuoco hanno recuperato 5 bombole che erano state collocate in più stanze della casa.

A testimoniare quanto avvenuto, infine, il comandante provinciale dei carabinieri di Verona Claudio Papagno: «Questa mattina erano diversi i provvedimenti giudiziari che stavamo eseguendo: nell'accedere all'abitazione ci siamo trovati di fronte a un gesto di assoluta follia. È stata accesa una bombola del gas. Stiamo cercando di recuperare gli elementi a disposizione ma questa è la ricostruzione: un gesto intenzionale fatto durante l'accesso dei militari in una palazzina in stato di abbandono in cui da diversi mesi gli occupanti si erano asserragliati al suo interno».

Il cordoglio

Unanimi i messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni e dei leader politici. «In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all'Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all'augurio di pronta guarigione agli operatori feriti», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anche la premier Giorgia Meloni ha espresso «profondo dolore e il cordoglio verso i familiari delle vittime».

Anche il Sim carabinieri ha pubblicato una nota: «Un giorno di lutto e dolore profondo per tutta l'Arma e per chi, come noi, ne rappresenta ogni singolo appartenente. Di fronte a una simile tragedia, non è il momento delle polemiche né delle strumentalizzazioni, ma del silenzio, del rispetto e della vicinanza concreta. Nel ricordo rimangono tre Carabinieri valorosi, solari e sempre disponibili: due in servizio a Padova e uno a Mestre».

A esprimere cordoglio anche il governatore Luca Zaia: «Autentica tragedia». Su X il leader del Carroccio Matteo Salvini scrive: «Morti mentre facevano il loro dovere, sgomberando un casale in provincia di Verona che è esploso. Una preghiera per i tre militari rimasti uccisi nell'esplosione, un forte abbraccio alle loro famiglie e all'Arma dei Carabinieri».

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