L’Etna è tornato ad eruttare. Ma per ora la fontana di lava si è placata. Si tratta del secondo evento dall’inizio dell’anno, la prima eruzione si era avuta lo scorso 10 febbraio.

Stando ai dati registrati dall'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la fontana di lava è fuoriuscita dal Cratere di sud-est del vulcano a quota 2.800-2.900 metri. L’eruzione ha prodotto una colonna di fumo che si è innalzata 9 chilometri sopra la cima del vulcano, raggiungendo così circa i 12 chilometri di altezza sopra il livello del mare. 

«Adesso la situazione è sotto controllo, è attualmente in corso un'altra fuoriuscita di lava sul versante sud-ovest, ma si tratta di una colata scarsamente alimentata», ha detto a LaPresse il dirigente generale della protezione civile regionale, Salvo Cocina.

La Cenere

La protezione civile regionale ha allertato tutti i centri di competenza per tenere sotto monitoraggio l'attività vulcanica. Inoltre consiglia di fare attenzione alla circolazione automobilistica nelle strade vicine alle zone interessate. Su diversi paesi della zona la cenere è caduta come pioggia, insieme al materiale piroclastico, cioè a lapilli e altre materiale di origine magmatica, ricoprendo strade, balconi, tetti, campagne e autovetture, specie nei comuni di Zafferana Etnea, Giarre e Trecastagni, in provincia di Catania

L’INIZIO dell’ERUZIONE

Alle 12.40 l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha iniziato a osservare un «incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico e dell’attività infrasonica», in prossimità del Cratere Bocca Nuova, uno dei 5 crateri dell’Etna. Si è formato nel 1968 nel Cratere centrale, vicino al cratere Voragine, datato 1945. Il Più antico è invece il Cratere di nord-est, che esiste dal 1911. L’eruzione di oggi si è originata dal Cratere di sud est che insieme al Nuovo cratere di sud-est, è di formazione più recente. Il primo è nato nel 1971 e il secondo nel 2007.

La fontana di lava di oggi si è sviluppata dal Cratere di sud est, a partire della 13.10, quando l’Ingv ha iniziato ad osservare «dalle telecamere di sorveglianza un trabocco lavico dal Cratere di sud-est» che si propagava verso sud ovest, mentre la nube vulcanica raggiungeva «un’altezza di almeno 11 chilometri sul livello del mare». 

«Si tratta dell’ennesima fontana di lava dal Cratere di sud-est. Per adesso non vi sono differenze con le altre attività, per vedere come evolve bisogna attendere» ha detto il vulcanologo dell’Ingv di Catania, Mario Mattia, ad AdnKronos. L’unica novità, ha spiegato, è l’attività infrasonica del cratere Bocca nuova , accanto al Cratere di sud-est.

L’aeroporto di Fontanarossa

A causa dell’attività eruttiva, lo spazio aereo dell’aeroporto Fontanarossa di Catania era stato chiuso, per poi riprendere la sua attività dopo che l’Ingv ha dichiarato «cessata» la fontana di lava del Cratere di sud-est, alle 15.12. «Le condizioni attuali legate all’attività del vulcano hanno consentito la riapertura dello scalo», ha spiegato la Società di gestione dell’aeroporto (Sac) di Fontanarossa. I voli saranno comunque contingentati, ha fatto sapere, «fino al termine dell’emergenza« con conseguenti ritardi sia negli arrivi che nelle partenze.

Il personale dell’Ingv ha segnalato la ricaduta di cenere vulcanica a Viagrande, Trecastagni e Zafferana. Con l’inizio della fontana lavica si è registrato una rapida decrescita dei valori di ampiezza media del tremore vulcanico, e anche l’attività infrasonica è diminuita.

Il più alto vulcano attivo

Il monte Etna è il più alto vulcano attivo dell’Europa continentale. Si innalza per 3.324 metri sul livello del mare, lungo la costa orientale della Sicilia, occupando un’area di oltre 1.250 chilometri quadri.

È detto «a condotto aperto», cioè ha al suo interno un condotto che arriva fino alla superficie terrestre, da cui fuoriesce il magma che si sviluppa a 30 chilometri di profondità. La sua sommità è soggetta a continua trasformazione, ne sono prova la creazione di nuovi quattro crateri nel corso degli ultimi ottant’anni. 

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