Nessun dietro front da parte dei 12 club fondatori della Superlega che nonostante le dichiarazioni del capo dell’Uefa e quelle del presidente della Fifa si dicono pronti a partire entro cinque mesi.

«Voglio essere estremamente chiaro: la Fifa è una organizzazione costruita sui valori, i veri valori dello sport. Come Fifa non possiamo che fortemente condannare la creazione di una Superlega, che è un qualcosa di chiuso, che è una fuga dalle attuali istituzioni calcistiche. Non c’è nessun dubbio che la Fifa disapprovi questo progetto» è l’attesissimo commento di Gianni Infantino, presidente della Fifa, intervenuto durante il Congresso Uefa a Montreux in Svizzera.

«Se alcuni eletti scelgono di andare per la loro strada devono pagare le conseguenze delle proprie scelte. Sono responsabili delle loro scelte. Concretamente vuol dire, siete dentro o siete fuori? Non si può stare a metà. Pensateci bene, tutti devono pensarci», ha aggiunto Infantino. «C’è molto da buttare via per un gioco finanziario a breve termine di qualcuno. Le persone devono pensare davvero attentamente, devono assumersi la responsabilità».

Gli fa eco il presidente dell’Uefa Ceferin: «Vorrei rivolgermi ai presidenti di alcuni club, inglesi principalmente: signori, avete fatto un grande errore. Qualcuno potrebbe dire che sia avarizia, ignoranza o altro, ma non importa, siete ancora in tempo per cambiare idea. Tutti commettono errori» ha detto, dando un’altra possibilità alle squadre spagnole, inglesi e italiane promotrici dell’iniziativa. «Le crisi possono distruggerti o rafforzarti: questa crisi può solo renderci più forti. Il calcio è sempre stato unito e anche stavolta ne uscirà più forte di sempre, perché abbiamo già dimostrato di saper parlare, ascoltare e trovare una soluzione quando abbiamo dovuto affrontare sfide senza precedenti» ha concluso.

Le dichiarazioni al vetriolo e le minacce dei due organi calcistici non hanno però fermato i top club capeggiati dal presidente dei blancos Florentino Perez. Infatti, il segretario generale della Superlega Anas Laghrari ha detto al quotidiano Le Parisien che possono partire anche tra cinque mesi, ma sono pronti a sedersi e «parlare con la Uefa» specificando comunque che le minacce di esclusione dalle attuali competizioni europee come la Champions League e l’Europa League non sono legali.

Il progetto, quindi, continua e lo stesso Perez ha dichiarato di aver invitato altri due club italiani oltre ai già tre partecipanti (Juventus, Inter e Milan). «Abbiamo invitato la Roma, il Porto, l’Ajax e i paraguaiani dell’Olimpia. Lavoriamo per capire se accettano» ha detto a un emittente televisiva spagnola.

Il sistema è “semplice”, i top club genereranno valore grazie ai proventi dei diritti televisivi e le altre cinque squadre si aggregheranno per meriti sportivi. Ma non è ancora chiaro quali criteri verranno usati. «È una situazione piramidale. Se non lo genera nessuno, il denaro non esiste – ha detto Florentino Perez –la gente deve vedere che è la salvezza del calcio».

Insomma, tutta una questione di soldi. C’è chi però ha già rifiutato l’offerta come Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Una scelta in controtendenza presa «per i tifosi e il calcio in generale» come affermato da Kalle Rummennigge, ceo del Bayern Monaco.

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