Aver preparato a tavolino e truccato due gare d’appalto indette da enti pubblici foggiani nel campo della sanità. È l’accusa che è stata mossa al direttore generale del Policlinico ospedali “Riuniti” di Foggia, Vitangelo Dattoli, e ad altre cinque persone, accusate a vario titolo di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica in atti pubblici.

L’inchiesta “Icaro” della procura di Foggia – condotta dalla Guardia di Finanza di Bari, con il supporto di militari del Comando Provinciale di Foggia – ha portato ai domiciliari anche due dirigenti ospedalieri, Rita Acquaviva dell’Asl di Foggia e Costantino Quartucci del Policlinico, nonché gli imprenditori Roberto e Roberta Pucillo e il faccendiere Antonio Apicella.

I fatti si riferiscono al 2019 e 2020. Le due gare d’appalto che gli indagati avrebbero modificato si riferiscono all’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario (dal valore di 36,6 milioni di euro per il primo quinquennio e di 29,8 in caso di proroga) e all’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per il prelievo e il trapianto organi (gara dal valore di 2,6 milioni per il primo quadriennio, estendibile fino a 4,6 milioni).

I vertici e i rappresentanti ufficiali degli enti pubblici committenti dell’appalto avrebbero favorito una società di Foggia del trasporto aereo creando con loro, con l’intermediazione di un medico in pensione, una corsia preferenziale “riservata” per assicurare la vittoria di quella società a svantaggio di possibili concorrenti. 

In un’intercettazione del 12 febbraio 2020 Roberto Pucillo e Acquaviva parlano di come co-gestire una delle gare d’appalto. «Facciamo la gara sulla qualità – dice Pucillo – noi prendiamo il massimo, loro prendono di meno». «Loro chi?», chiede Acquaviva. «Una ditta di Milano». «Quindi può venire pure una ditta di Milano a dare fastidio per sta gara nostra? Ci dobbiamo stare attenti. Perciò gli ho detto a Roberta (Pucillo, ndr): devi fare in modo di sapere quanti punti prendi. Ci dobbiamo assicurare dei punti, anche con il 50 per cento di ribasso!».

Dalle indagini è emerso che gli indagati modificavano i valori delle tabelle dei punteggi, tra l’altro commettendo grossolani errori che portavano a incongruenze numeriche.

Chi è Vitangelo Dattoli

Tra i soggetti coinvolti dall’inchiesta, uno dei nomi più noti è appunto il direttore del policlinico Dattoli. Originario di Triggiano, in provincia di Bari, nel 2002 è stato nominato direttore sanitario della Asl Lecce 2, e nel 2005 è diventato direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Foggia. Nel 2006 è diventato direttore sanitario del policlinico del capoluogo regionale.

Nel maggio di quest'anno era stato nominato dalla giunta della regione Puglia presieduta da Michele Emiliano (Pd) direttore generale dei Riuniti, da poco trasformato in policlinico. Una conferma dopo la prima nomina dell’ottobre 2017, presidente di regione sempre Emiliano.

Tra un periodo di dirigenza e l’altro era stato anche commissario della struttura, dopo l'interdizione (poi revocata) di Giovanni Migliore, a causa di un'inchiesta su alcuni decessi connessi alla legionella. A luglio 2020, Dattoli è stato nominato dal ministero della Salute nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto superiore di sanità presieduto da Silvio Brusaferro. La nomina era stata decisa dalla conferenza Unificata, cui prendono parte le regioni e gli enti locali.

Nell’inchiesta “Icaro” sono indagati anche il direttore generale dell’Asl di Foggia Vito Piazzolla, il direttore sanitario Antonio Nigri e quello amministrativo Ivan Viggiano. Non sono stati raggiunti per ora da misure cautelari, ma la procura contesta loro il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, nell’ambito dell’approvazione degli atti per la gara dell’elisoccorso.

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