- Nel registro degli indagati non ci sono ancora nomi, ma i primi saranno nomi di cittadini cinesi. Nel grande affare delle mascherine fallate, spacciate come dispositivi di protezione e distribuite a medici e infermieri in prima linea contro il covid, la vera sfida è trovare qualcuno che paghi.
- Sono stati messi sotto sigillo 50 milioni di mascherine che si aggiungono ai 65 milioni già sequestrati, qualche settimana fa. In tutto fanno 115 milioni di dispositivi e 300 milioni di euro buttati dal commissariato, guidato da Domenico Arcuri, che ha creduto di comprare mascherine protettive e, invece, ha comprato merce fallata.
- A Roma c’è un fascicolo conoscitivo aperto per frode in pubbliche forniture, sugli eventuali soggetti coinvolti c’è il massimo riserbo.
Nel registro degli indagati non ci sono ancora nomi, ma i primi saranno nomi di cittadini cinesi. Nel grande affare delle mascherine fallate, spacciate come dispositivi di protezione e distribuite a medici e infermieri in prima linea contro il covid, la vera sfida è trovare qualcuno che paghi, di certo c’è solo lo spreco di denaro pubblico e il rischio mortale al quale sono stati esposti medici e infermieri. L’indagine della procura di Gorizia, nata per l’importazione di prodotti contraffatti e



