La federazione italiana tennis e padel ha presentato il nuovo sito extralarge per il torneo del rientro di Jannik, con l’allargamento a spazi extra: con l’obiettivo delle 400mila presenze rispetto alle 358.605 di un anno fa. Ma lo sport di base e l’atletica vengono sacrificati per tre mesi. Come se l’Italia fosse tutta un gran Foro Italico, con l’impiantistica della California e la pratica sportiva diffusa della Finlandia
«Invito tutte le realtà sportive a prendere esempio da questa federazione». Nel pomeriggio della prima presentazione degli Internazionali d’Italia di tennis 2025, il ministro dello sport Andrea Abodi incorona il presidente della federazione tennis e padel Angelo Binaghi. Si presenta il nuovo sito extralarge del torneo, quello con la grande novità dell’allargamento allo stadio dei Marmi Pietro Mennea ed è tutto uno «sfolgorio» (avrebbe detto il rugbista-telecronista Paolo Rosi, non fa mai male ricordarne la classe) di complimenti.
Più 20mila la capienza dell’area, più 7.500 i posti sugli spalti, più quattro campi fra allenamenti e partite, fra i quali la SuperTennis Arena da 3000 spettatori e due da 800 ai Marmi, persino due campi sotto il Ponte della Musica, obiettivo 400mila presenze rispetto alle 358.605 di un anno fa quando Sinner non giocò per infortunio. Insomma, la tavola per il torneo (29 aprile-18 maggio) è apparecchiata e il menù ha tutto per essere ricco e sontuoso.
Tanto che il presidente dice che sì, è pronto anche a fare la sua parte sugli impianti. Già mercoledì 12 marzo è in programma un incontro con l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale. Obiettivo: dopo aver alzato l’asticella dei prezzi, fare lo stesso per incrementare la promozione e la diffusione del tennis soprattutto fra i giovanissimi grazie alla risorse incassate. «I campi da tennis ci sono solo nel 25 per cento dei comuni italiani. Troppo pochi».
Alla festa del battesimo degli Internazionali c’è anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’assessore allo sport Alessandro Onorato che promette una nuova conferenza (con il sindaco Roberto Gualtieri) per illustrare ciò che gli Internazionali produrranno nel resto della città. Ovviamente non mancano i padroni di casa, i dirigenti di Sport e Salute, in testa il suo presidente Marco Mezzaroma.
Fra grafici e filmati suggestivi, mostra orgoglioso le immagini del nuovo “site”, rivela che forse sulla copertura del Centrale «a maggio vi faremo una sorpresa» e dice «abbiamo osato». Con evidente riferimento all’allargamento ai Marmi. Dove, però, lo dice lui stesso, pensare a una riduzione del periodo di realizzazione dei campi provvisori non sarà semplicissimo: «Ci vorranno i tempi tecnici per lavorare per bene».
Per Binaghi è naturale che uno stadio dedicato a uno sport possa essere utilizzato temporaneamente per un altro. Fa gli esempi del Pietrangeli al taekwondo e al nuoto sincronizzato.
L’atletica sfrattata
Il problema è la durata di questa deviazione dallo spartito, tre mesi non sono pochi giorni e l’atletica se ne dovrà fare una ragione. E si spera possa essere in qualche modo compensata (consiglio a Sport e Salute: che ne dite di un vero progetto di riqualificazione anche per il vicino stadio della Farnesina?). Quanto al museo Mennea e ai modi per ricordare il grande campione, ripristinata la stele in basso nella struttura forse si troverà un modo per una soluzione di maggiore visibilità. E poi Abodi dice che questo è un «luogo generoso», c’è e ci sarà posto per tutti. Sarà.
Comunque i numeri del tennis non sono in discussione. E persino il diritto di potersi allargare per ambire a una crescita ulteriore. Sport e Salute e Fitp hanno confezionato un prodotto vincente e non si può spiegare tutto con l’ascesa di Sinner, anche perché la crescita è partita prima.
Quello che non convince è un tipo di narrazione a senso unico come se avessimo l’impiantistica della California e la pratica sportiva diffusa della Finlandia, e come se l’Italia fosse tutta un gran Foro Italico. Peraltro sull’idea di una fruizione quotidiana dell’area, in cui l’alto livello possa convivere con lo sport per tutti, c’è tanto da fare.
Magari lanciando lo sguardo anche al di là del breve periodo, quando – almeno questa è la speranza delle società calcistiche che lo utilizzano – l’emigrazione di Lazio e Roma verso altri lidi imporrà un ripensamento complessivo dell’area. Quanto a Binaghi, alla fine ascolta il consiglio di Abodi di «non strafare» e fa il prudente sull’obiettivo di diventare Quinto Slam. Parlando di «fantasia» alla domanda su una possibile conquista anche dell’Olimpico per gli Internazionali. Ma concedendosi una battuta: «Un precedente comunque ci sarebbe, a Miami il torneo si gioca nello stadio della squadra che gioca nella NFL».
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