Intervista con il ministro di un mondo che prevede pure un Dipartimento, un’agenzia governativa (Sport e Salute), il CONI e le singole federazioni: «Esiste un problema di governance, esiste il gender gap ai vertici. Problematiche di decenni non possono trovare soluzione in due anni. Il 60 per cento delle scuole italiane non ha una palestra, ma prima non se ne parlava». E confessa di essere tra i sedentari
Posso dire che mi ha cercata lei? «È la verità. Ho letto e sono rimasto colpito da una serie di articoli su temi che mi riguardano. E io cerco sempre il confronto, a ogni livello: ognuno nel proprio ruolo, provando a far prevalere la ragione oggettiva dei fatti, per come i fatti si possono proporre oggettivamente. Forse siamo stati un po’ troppo sobri nella comunicazione, ma se nulla si vede non significa che nulla si stia facendo». Parole garbate per far notare che l’esposizione è stata severa.



