Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, è stato latitante in Inghilterra, condannato per associazione sovversiva, non ha mai scontato la pena. È tornato in italia nel 1999.

Ma dove prendono i soldi i neofascisti e come si finanziano? Domani ha ricostruito il sistema di aziende e trust, dove sono transitati 4 milioni di euro dal 2016 al 2018, un sistema che Roberto Fiore ha messo in piedi dopo la fuga a Londra.

Di Giovanna Faggionato e Giovanni Tizian, video e montaggio di Carmen Baffi

Partiamo da un casale abbandonato sulla via Tiberina. È stato il primo centro sociale della destra neofascista, l’esperienza dalla quale nascerà il movimento Casapound. I neofascisti di Forza Nuova di Roberto Fiore avevano trasformato questo luogo in un tribunale dove punire i militanti con pugni e intimidazioni. Il casale è abbandonato ma a quell’indirizzo risulta la sede di Opera Caffè: tra i soci il figlio di Roberto Fiore. Quella in via Tiberina non è l’unica società della famiglia Fiore.

Londra

C’è un fiume di denaro che parte da Londra, arriva a Roma e ritorna in Inghilterra. Almeno 2 milioni, ma potrebbero essere anche 4 seguendo altri strade che portano sempre alle stesse sigle.

Vi raccontiamo solo uno degli incroci di soldi tra Roma e Londra. Al centro di tutto c’è una società inglese, Lions Marketing, chiusa nel 2019. Lions è riconducibile a Stefano Pistilli, molto vicino alla famiglia Fiore e al mondo Pro-Vita, e Mario Zurlo, ex soldato dei Nuclei Armati rivoluzionari, i cui capi sono stati condannati per la strage di Bologna (mettiamo le foto di questi che appaiono su uno sfondo). Da tutto questi giro estero-italia nella Lions Marketing ritorna quasi un milione del denaro messo in circolazione dai trust, dalle associazioni e della piccole Srl con sede in Italia.

Dai documenti bancari ottenuti da Domani però risulta che a incassare parte di questo giro di denaro estero-italia è anche una società, la Super Mario Gestioni, sempre collegata a Zurlo. Quasi due milioni di euro che passano tra trust, aziende, associazioni tutte dell’area del neofascismo.

Francesca Mambro

Francesca Mambro, terrorista nera condannata per la strage di Bologna, ha accusato Fiore di essere scappato all’epoca con la cassa della destra eversiva. Accusa ribadita nel 2018 durante una delle udienze del processo contro il quarto uomo dell’attentato.

Di certo Fiore in Inghilterra ha fatto carriera, è diventato un imprenditore. A lui sono riconducibili tre Trust come Il San Michele Arcangelo che tra il 2016 e il 2018 effettua bonifici per 1.628.461 a un altro trust San Mark Evangelist, oggi chiuso. Il San Mark una volta incassati i soldi li gira a due associazioni sconosciute in Italia: Ad Majora e Opera San Michele. Entrambe riconducibili a Zurlo, l’ex Nar.

Questa dell’onda nera non è una storia archiviata, arriva fino a oggi. Il 7 gennaio i neofascisti si ritrovano ad Acca Larentia a Roma per commemorare i camerati uccisi durante un agguato degli estremisti rossi. Il loro presente è il ricordo di un passato che non hanno intenzione di archiviare.

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