Sono in corso in queste ore nuove ispezioni dei Vigili del Fuoco sulle postazioni a monte e a valle della Funivia del Faito.

Sono scattati i sigilli all'impianto, sequestrato dalla procura di Torre Annunziata, dove ieri, in seguito alla rottura di un cavo, una cabina è precipitata nel vuoto, in mezzo ai boschi, provocando 4 vittime (tre turisti e il macchinista di bordo Carmine Parlato) più un ferito grave, un giovane israeliano, attualmente in rianimazione. Sono dodici invece le persone messe in salvo (tra cui un bambino tedesco di 10 anni) che viaggiavano nella cabina gemella, a valle.

Le verifiche

Si indaga sulla manutenzione con gli inquirenti che dispongono verifiche su funi e freni. Disposta anche una superperizia sui cavi, ma non si abbandona la pista dell’apertura della funivia nonostante l’allerta meteo e i forti venti di ieri.

Il cavo tranciato è stato rimosso da Vigili del Fuoco, ieri era stato impossibile procedere per l’elevata presenza di nebbia e la carenza pressochè totale di visibilità. In queste ore si sorvola la zona boscosa per mettere in sicurezza la cabina precipitata e cominciare le operazioni di prelevamento.

Nei primi momenti dopo la tragedia, non si riusciva a vedere la cabina a monte, soltanto dopo, quando i soccorritori hanno raggiunto la parte più alta dello strapiombo, si è compreso che era precipitata ad altissima velocità. Ora si attende il recupero della scatola nera, per comprendere la velocità dei venti ma è lo stesso Umberto De Gregorio, presidente dell’azienda regionale Eav che gestisce l’impianto, a escludere l’ipotesi meteo: «Non c’è alcuna connessione tra il cattivo tempo e il crollo della cabina – scrive in un post - Non lo dico io, lo dicono i tecnici. C'è un sistema automatico. Quando il vento supera un certo livello, la funivia si blocca automaticamente».

«Mancavano venti, venticinque secondi alla fine della corsa», ha aggiunto il sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Vicinanza, che ha ricordato anche la tragedia del Ferragosto 1960, quando ci furono 4 morti e 31 feriti.

Le ipotesi

Gli inquirenti al lavoro, dovranno stabilire, coadiuvati da tecnici esperti, le ragioni del possibile accavallamento della fune “traente” sulla fune “portante” che si sarebbe rotta per sfregamento e soprattutto perché non sia entrato in funzione il sistema di sicurezza che blocca i freni.

Uno dei cavi era stato sostituito poco prima della riapertura, gli altri cavi, da quanto risulta, erano stati sostituiti nei tre anni precedenti. La possibilità di rottura di una delle funi per sfregamento è una delle ipotesi su cui si concentra l’attenzione in queste ore, c’è anche la possibilità (che, a dir la verità, appare più remota) che un fulmine abbia colpito il cavo, danneggiandolo.

Sul posto per un secondo sopralluogo, Nunzio Fragliasso, procuratore di Torre Annunziata che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, assieme ai magistrati competenti, i tecnici Ansfisa (agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria), gli operatori Eav, dove in queste ore è scattata l’indagine interna per stabilire le responsabilità. A breve la Procura nominerà un consulente tecnico d’ufficio.

L’impianto viene controllato, per legge, ogni tre anni dall’Ansfisa, l’ultimo nel marzo del 2024 ha avuto buon esito. Pochi giorni prima della riapertura, lo scorso 10 aprile, l’impianto è stato sottoposto ai controlli degli operatori Eav, con il direttore di esercizio che ha dato il via libera al servizio. Questo è bastato a far aprire l’impianto dopo la pausa invernale, che, lo scorso anno ha contato 113mila viaggiatori.

«Gli uomini della funivia sono una famiglia – spiega il presidente De Gregorio – dedicati al servizio con passione, scrupolosità e dedizione - Nei mesi precedenti all’apertura sono state effettuate tutte le prove previste dalla normativa . Il direttore d’esercizio della funivia è persona di grande qualità umana e professionale. Scrupoloso ed attento. Si dovrà chiarire cosa è successo. Daremo la massima collaborazione alle autorità che svolgono le indagini. Anche noi cercheremo di capire cosa è successo con una commissione interna dove nomineremo professionalità di alto profilo . Tutte le ipotesi vanno analizzate , errore umano, evento eccezionale ed anche altro».

Angelo Lustro, responsabile Filt Cgil Campania punta il dito contro la carenza di manutenzione: «Non si investe abbastanza sulla sicurezza. Come mai il sistema di sicurezza, che deve proteggere la cabina, non ha funzionato? Si deve investire in maniera seria, la sicurezza non può restare solo uno spot o essere relegata ad un semplice controllo interno, o, ancora peggio, qualcosa di cui parlare quando ci sono i morti». «Chi ha sbagliato, paghi - chiede Attilio Cirella, responsabile sicurezza Usb - ne risponda la catena gerarchica delle dirigenze, è importante capire cosa non ha funzionato».

Le parole del presidente De Luca

«È una tragedia che ha colpito tutti noi, saremo vicini ai familiari delle vittime, quelle straniere e del nostro concittadino che ha perso la vita. Cercheremo di dare una mano anche nei giorni futuri». Lo ha detto il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca che ha parlato, in diretta su Facebook, di una «Pasqua triste per i cittadini campani». Il governatore ha riferito che restano gravi le condizioni del cittadino israeliano ricoverato all'Ospedale del Mare: «La prognosi - ha spiegato - è ancora riservata». De Luca ha aggiunto che è stata data «una prova straordinaria di preparazione a ogni emergenza».

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