È in programma per questa mattina l’incontro del ministro dello Sport Andrea Abodi con il presidente del Coni Giovanni Malagò e Gherardo Tecchi, numero uno della Federazione ginnastica italiana, per affrontare il caso dei presunti abusi sulle ginnaste della ritmica dopo le denunce presentate nei giorni scorsi su Repubblica e in procura. 

La vicenda ha preso il via dalle denunce di Nina Corradini e Anna Basta, che hanno raccontato come, durante il periodo passato all’Accademia di Desio, dove le allenatrici le avrebbero riprese continuamente sul loro peso, mettendole a disagio e in ridicolo davanti alle compagne di squadra. 

Le parole delle ginnaste

«Mangiavo anche sempre meno, ma ogni mattina salivo sulla bilancia e non andavo bene: per due anni ho continuato a subire offese quotidiane» racconta Corradini a Repubblica, per poi denunciare pressioni mentali e offese verbali. Una situazione insostenibile che ha portato l’atleta a lasciare la strada, confessare tutto ai suoi genitori e, ora, a parlarne anche pubblicamente, anche se le conseguenze degli abusi continuano ad avere effetti sulla sua vita e sulle sue abitudini alimentari. 

La situazione era diventata intollerabile anche per Anna Basta, che a 21 anni ha rivelato di aver meditato il suicidio due volte.

Dopo il loro primi passi si sono fatte avanti altre ex ginnaste, come Giulia Galtarossa, oggi 31enne, che racconta che i controlli del peso anche ai suoi tempi erano ferrei e costanti. 

«Le allenatrici fecero schierare tutte le compagne davanti a me, poi una di loro mi chiese di fare un passo indietro e di girarmi di spalle per far vedere quanto fosse grosso il mio sedere» dice a Repubblica, aggiungendo che l’esperienza all’Accademia di Desio le ha «rovinato la vita». Anche lei dopo aver lasciato la squadra ha dovuto fare i conti con i disturbi dell’alimentazione conseguenza della vita da atleta. Disturbi che aveva segnalato anche alle allenatrici, che però avrebbero minimizzato. 

La Fgi ha annunciato che «non tollera alcuna forma di abuso ed è sempre al fianco di tutti i propri tesserati» dopo che lunedì scorso era emerso anche il caso di una madre di un’atleta minorenne che aveva presentato un esposto alla procura di Brescia per presunti maltrattamenti psicologici. A parlare nelle ultime settimane sono state anche due atlete di 15 e 13 anni: la madre della seconda aveva denunciato un’allenatrice alla Federazione, ottenendo per lei 45 giorni di sospensione

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