Il giornalista freelance Mattia Sorbi è stato ferito a Kherson, come ha confermato la Farnesina e lui stesso su Facebook. La Stampa ha riportato che Sorbi «è stato ferito, soccorso e operato d'urgenza, e si trova in un ospedale in mano ai russi». Adesso «è in buone condizioni, cosciente dopo l'intervento, e le nostre autorità stanno facendo il possibile per avere e mantenere i contatti con lui, e – si legge – soprattutto per capire come salvaguardare ora la sua sicurezza».

Con un post su Facebook, lo stesso Sorbi rassicura tutti: «Sto bene e sono al sicuro». Ha aggiunto che la connessione non è buona: «Cari amici, grazie moltissime per la vostra solidarietà e per tutto l'affetto che state dimostrando in questi giorni, preoccupati per la mia assenza di contatti – scrive – ma purtroppo le difficoltà di comunicazione in Ucraina mi hanno impedito di essere online come al solito. Probabilmente sarà così ancora per qualche giorno, ma l'importante è non avere problemi. Sto raccogliendo tante storie da raccontarvi e non mancherò di farvi sapere».

La città nel sud dell’Ucraina da inizio marzo è in mano a Mosca. Il presidente Volodymyr Zelensky a fine agosto ha confermato una controffensiva.

La sicurezza dei freelance

L’Associazione stampa romana, sindacato dei giornalisti parte della Federazione nazionale stampa italiana, ricorda che Sorbi è un freelance attivo anche per la Rai: «Continuiamo a chiederci però se le misure di sicurezza e assicurative che riguardano i colleghi freelance siano compatibili con i rischi che si assumono per raccontare la guerra».

Per questo «pensiamo che le aziende editoriali, e tra queste l’azienda di servizio pubblico, debbano, per garantire la loro sicurezza, trasformare i rapporti di lavoro autonomo in rapporti di lavoro dipendente per evitare che i cronisti diventino la notizia di cui occuparsi in Ucraina».

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