Da quando è diventato presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, ha investito parecchio soldi per la «divulgazione dell’attività regionale» e con l’arrivo del virus ha più che raddoppiato i fondi destinati al marketing della sua giunta: dal milione stanziato nel 2018 per attività di comunicazione è passato a 2 milioni per il 2021 e 2022. Aumento notevole se paragonato ai 585 mila euro del 2015, primo anno del suo insediamento. A questi vanno aggiunti ulteriori stanziamenti della regione destinati all’Azienda ligure sanitaria (Alisa) per le campagne vaccinali e di comunicazione anti -Covid. Fondi dati alla sanità, sotto lo stretto controllo di Toti, come emerge da decine di atti interni letti da Domani: preventivi di spesa, lettere, mail che testimoniano come in piena pandemia anche la strategia comunicativa di Alisa è stata influenzata dallo staff di Toti nonostante a pagare fossero i manager dell’azienda sanitaria, ufficialmente autonomi rispetto alla presidenza.

Toti è stato eletto la prima volta a capo della giunta ligure nel 2015, riconfermato a settembre 2020. Nel frattempo ha lasciato Forza Italia, dove era il consigliere speciale di Berlusconi, per fondare prima “Cambiamo” e poi Coraggio Italia, con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, partitino che fatica, dicono i sondaggi, a sfondare quote di sbarramento ma che in parlamento conta 24 parlamentari e mira a condizionare le scelte il Quirinale.

Toti dalla sua “discesa in campo” ha potuto contare su oltre 2 milioni di euro di finanziamenti privati: denaro destinato ai suoi comitati, sotto inchiesta a Genova per finanziamento illecito, come rivelato da Domani nelle settimane scorse.

Propaganda Toti

La giunta Toti nel bilancio regionale 2021 ha previsto 2 milioni di euro per «spese per attività di rappresentanza, eventi e iniziative di divulgazione dell’attività regionale». Cifra invariata anche per il 2022. Spesa triplicata rispetto al 2015, l’anno del primo trionfo di Toti.

Al centro di questo sforzo finanziario c’è la società regionale Liguria Digitale, il tramite usato dalla regione per gestire non solo le proprie campagne ma anche quelle di altri enti. Seppure la regione abbia dato quasi un milione di euro (910 mila euro) all’Azienda sanitaria della Liguria (Alisa), le mail interne dimostrano che sui singoli eventi di promozione è spesso la regione a guidare, condurre, decidere e gestire i preventivi.

In una sequenza di mail i dirigenti di Liguria Digitale, Alisa e regione discutono di una campagna promozionale da realizzare l’8 luglio sulla tv locale Primocanale. Al costo di oltre 15 mila euro per un’ora e mezza con «con due conduttori e due postazioni ospiti e pubblico in sala sud di 12/15 persone». Il preventivo per l’iniziativa pagata da Alisa arriva all’indirizzo di posta elettronica dello staff del presidente Toti.

I dirigenti di Alisa hanno pochi margini di autonomia: «A seguito delle nuove integrazioni chieste dalla Presidenza ( della regione ndr) ho aggiornato la bozza del piano sulla base dei nuovi preventivi ricevuti», si legge in una lettera inviata da Liguria Digitale alla responsabile comunicazione di Alisa. In un’altra mail Liguria digitale scrive ad Alisa: «Trasmetto la bozza di quanto condiviso con la Presidenza per la prossima campagna di sensibilizzazione». Quello che emerge, in pratica, è che la regione, oltre ai 2 milioni messi a bilancio per divulgare le tante cose belle realizzate, fornisce risorse alla struttura sanitaria per le campagne di comunicazione su vaccini ed emergenza sanitaria sulle quali però, dicono gli atti, decide sempre lo staff di Toti.

Punto Covid pagato dall’azienda sanitaria

Come molti presidenti di regione, anche Toti ha il suo punto Covid. Il servizio è offerto sempre da Primocanale al costo di 260 euro più iva, quindi quasi 500 euro a diretta. Chi paga è sempre l’Azienda sanitaria ligure.

Allo stesso modo, per l’inaugurazione del 29 marzo dell’hub vaccinale alla Fiera del mare con il generale Francesco Paolo Figliuolo, è Liguria Digitale che scrive ad Alisa per approvare e liquidare il preventivo, lievitato durante l’iter organizzativo per le «continue richieste aggiuntive da parte della presidenza, ad esempio il mega pannello sopra il tetto del Palasport». Alla fine il conto totale per Alisa è di 53mila, di questi appena la metà sono stati spesi per l’allestimento dell’Hub. Oltre 12 mila sono andati di nuovo a Primocanale, altri 15 mila per i «ledwall, microfoni, fotografi, operatori tecnici».

In un altra comunicazione del 27 aprile l’ufficio stampa chiede «un service per la ripresa e messa in onda sulla pagina Facebook di regione Liguria dai punti stampa da Sarzana e Imperia alla presenza del presidente Toti nelle giornate del 3 e 4 maggio». Oltre alla diffusione social è stata richiesta la messa in onda sulla tv più amata da Toti, Primocanale, oltreché l’allestimento degli hub dove si sarebbe recato l’ex delfino di Berlusconi. La cifra spesa per l’uscita del 3 maggio è di 5.500 euro. Pagati sempre dall’azienda sanitaria, trasformata da Toti in macchina della propaganda personale.

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