I magistrati hanno ascoltato il neo ministro come «persona informata dei fatti». Dalla consulenza all’ex amante di Sangiuliano al licenziamento del capo gabinetto
Un colloquio breve. Durato meno di un’ora. Ieri mattina il neo ministro della Cultura Alessandro Giuli, di ritorno dalla Buchmesse di Francoforte, la celebre fiera internazionale del libro, è stato sentito dai magistrati della procura capitolina sull’affaire Boccia-Sangiuliano. Il motivo? Quello ufficiale è che il capo del dicastero di via del Collegio Romano sia persona informata sui fatti che coinvolgono il suo predecessore, Gennaro Sangiuliano, e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, che sogn



