La procura nazionale antimafia, nella sua ultima relazione, denuncia che gli interventi del governo di aiuto alle imprese potrebbero essere insufficienti
- «Ora mi stai rompendo proprio i coglioni, ora vengo a romperti le corna», si è sentito dire un imprenditore catanese dal suo usuraio.
- La crisi economica ha reso imprese e artigiani più vulnerabili ai criminali pieni di liquidità e intenzionati a prendere il controllo delle loro attività.
- Operazioni sospette da Roma a Torino passando per Venezia e i criminali prendono di mira le attività sanitarie.
«Ora mi stai rompendo proprio i coglioni, ora acchiano (veniamo, ndr) a casa tua che so dove stai e ti vengo a rompere le corna a te e tuo padre», dice Francesco Caccamo, indagato per usura, alla sua vittima, un imprenditore catanese. «Merda che sei perché non rispondi», gli dice in un altro messaggio. Si tratta di un caso tra centinaia, ma che racconta come, con la pandemia, gli strozzini siano riemersi con le loro offerte di protezione, supporto, e sostegno economico, approfittando di in un pe



