La decisione imprevista da parte dell’azienda di ridurre la produzione ora, con la promessa di aumentarla poi, crea problemi in tutta Europa. L’annuncio dei ritardi è «unilaterale e crea disparità fra le regioni», dice Arcuri, che minaccia ricorsi. In Norvegia preoccupazioni anche sulla sicurezza
- L’annuncio inaspettato di Pfizer sui ritardi nella distribuzione in Europa dei suoi vaccini piomba nel pieno della campagna vaccinale, quando gli stati iniziano a iniettare il richiamo.
- La percentuale di arrivi in meno cambia in base a stati e regioni, su scelta dell’azienda, «con effetti asimmetrici», denuncia Arcuri, che si dice pronto al ricorso.
- Il 15, poche ore prima dell’annuncio dei ritardi di Pfizer, in Norvegia l’authority aveva espresso preoccupazioni sugli effetti delle vaccinazioni sui più anziani e fragili. Ora gli hacker portano a galla gli EmaLeaks, mail tra Ema e Pfizer.
La decisione inaspettata e unilaterale di Pfizer di ritardare la distribuzione in Europa dei suoi vaccini piomba nel pieno della campagna vaccinale, quando gli stati, compresa l’Italia, iniziano a iniettare il richiamo. In tante parti d’Europa non si è badato troppo all’ampiezza delle scorte per la seconda dose, vaccinando tante persone, perché, in teoria, c’erano impegni dell’azienda ritenuti rassicuranti. Il cambio di rotta capita in un momento delicato. Equilibri difficili Nel Regno U



