A inizio pandemia c’erano i blocchi alle esportazioni di materiale sanitario e il tentativo di gestire la crisi su base nazionale, la soluzione invece è comune: oggi via alle iniezioni in tutta l’Unione
- Il 27 dicembre è un giorno di speranza per tutta Europa. La scelta di una giornata comune per cominciare le vaccinazioni serve a guarire l’Europa non solo da Covid-19 ma anche dai fallimenti precedenti.
- «Ora siamo tutti più europei», dice Bruxelles. Al di là dei simboli, rimangono alcune differenze, tra chi comincia prima, chi riceve più dosi e a chi vengono distribuite.
- È possibile ora sperare che il vaccino sia “liberato”, che sia per tutti? Von der Leyen ad aprile parlò di «bene universale»; idea poi abbandonata. Ma c’è una iniziativa dei cittadini europei per il vaccino “bene comune”.
Claudia Alivernini ha 29 anni, fa l’infermiera al reparto malattie infettive dell’ospedale Spallanzani di Roma. Alicja Jakubowska ha una vita simile: anche lei infermiera per un ospedale impegnato contro Covid-19, pure lei in una grande capitale europea, Varsavia. Da ieri, Alivernini e Jakubowska hanno un altro elemento di unione: sono le prime ad aver ricevuto il vaccino nei rispettivi paesi, Italia e Polonia. Il 27 dicembre, prima giornata europea della vaccinazione contro Covid-19, è un giorn



