Il legale, «consulente» del partito vicino ai vertici, intercettato al telefono con l’uomo del clan. A Domani ammette: «Conosco Santanchè, conosco cento deputati, volevano pure candidarmi»
Le cosche lombarde unite volevano infiltrarsi in Fratelli d’Italia. La strategia messa in campo in alcuni casi ha dato i suoi frutti. Grazie anche ai legami dei boss con avvocati legati al partito, consulenti di alcuni big meloniani, con assistenti parlamentari e professionisti dell’ambiente. Sono loro il «capitale sociale», che ha permesso alla cupola mafiosa lombarda di entrare nei salotti che contano, in prossimità dei vertici dell’estrema destra al governo. Nelle carte dell’ultima indagi



