Negli ultimi trent’anni, il calcio polacco ha portato solo tre volte una propria squadra ai gironi di Champions League. Storia di una squadra che nella sua storia ha avuto due presidenti e due giocatori nei campi di concentramento nazisti
Fede, martirio e resistenza. Se un pugno di parole potesse riassumere la storia polacca, queste tre ne farebbero sicuramente parte. Lì dove religione e politica s’intrecciano, per diventare una cosa sola nel cuore di un popolo che per tradizione è consapevole di come difendere le proprie radici significhi difendere la propria esistenza, sopravvivere per non scomparire. Un mantra che narra le vicende centenarie del Raków, la squadra di calcio di Częstochowa, conosciuta come capitale della coro



