C’è stata una svolta nel giallo della coppia di coniugi albanesi, Shpetim e Teuta Pasho, scomparsi il 2 novembre del 2015 in e i cui corpi fatti a pezzi sono stati occultati in quattro valige rinvenute a dicembre in un terreno tra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. I carabinieri di Firenze hanno fermato una pregiudicata 36enne di nazionalità albanese, all'epoca dei fatti convivente con Taulant Pasho, il figlio della coppia dei coniugi uccisi. La donna è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi.

Chi è l’accusata 

La persona fermata si chiama Elona Kalesha e nel novembre del 2015, data della scomparsa dei coniugi albanesi, conviveva con il loro figlio Taulant in un appartamento in via del Pantano a Firenze, non distante dal carcere di Sollicciano dove il compagno era detenuto per reati di droga. Taulant Pasho, 33 anni, era uscito dalla casa circondariale fiorentina lo stesso giorno in cui si erano perse le tracce dei suoi genitori. L'uomo era stato nuovamente arrestato per traffico di stupefacenti nel giugno del 2016, quando era stato trovato in possesso di oltre sei chili di marijuana occultati nel garage dell'abitazione di via del Pantano, ma nell'ottobre dello stesso anno era evaso dai domiciliari. Nei giorni scorsi gli investigatori, con la collaborazione dell'Interpol, hanno scoperto che attualmente è detenuto in un carcere in Svizzera perché accusato di furto con scasso.

L’inizio del giallo

Tra 10 dicembre e il 15 dicembre sono state ritrovate tre valigie contenenti i cadaveri di due persone non immediatamente identificate a causa dell’avanzamento della decomposizione dei corpi. A fare scoprire l’identità delle due vittime è stato un tatuaggio presente sul corpo dell’uomo su cui era impresso il nome di una città albanese. Questo particolare, unito a successivi rilevamenti, è bastato agli inquirenti per capire che ci si trovava di fronte ai corpi dei coniugi Pasho la cui scomparsa era stata denunciata nel 2015 dalla figlia Dorina ed era stata anche oggetto di inchiesta della trasmissione Chi l’ha visto. La coppia si era recata a Firenze per fare visita ai figli da tempo residenti in Italia. Dorina aveva raccontato di avere ricevuto un’ultima telefonata dalla madre proveniente da un numero anonimo. La donna diceva di non volere più vedere nessuno.  Secondo l’autopsia sul cadavere, a uccidere il marito sarebbe stata una coltellata alla gola.

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