LE CONSEGUENZE POLITICHE DELL’INCHIESTA DEI PM DI ROMA

Il miracolo di Conte e Draghi dai Benetton agli avidi di stato

 

  • Dietro la stranezza politica degli esposti penali targati Pd ci sono i duri fatti. L’accordo transattivo con cui lo stato  ha rinunciato alla revoca della concessione per il crollo del ponte Morandi dà di fatto ai Benetton il diritto di fissare il prezzo di vendita (alto) di Aspi.
  • Nel frattempo è stato approvato il nuovo Pef che ha garantito ad Aspi fino al 2038 tariffe stellari e una dinamica degli investimenti e delle manutenzioni analoga a quella della gestione Benetton.
  • L’accordo costringe il governo a garantire la redditività ai fondi stranieri che hanno comprato. Una cosa è certa: reati o non reati, le autostrade erano una vergogna sotto i Benetton e restano una vergogna, forse peggiore, sotto lo stato.

 

Il caso di Autostrade per l’Italia (Aspi), destinato a esplodere come grande scandalo nazionale non appena si sarà abbassata la polvere della campagna elettorale, è talmente complicato che per capirlo occorre sezionarlo su tre livelli. Ci sono il livello politico (che è quello più assurdo), il livello giudiziario (che è quello meno interessante) e il livello dei fatti concreti (che è quello più preoccupante). Prima di vedere in dettaglio come si intrecciano le tre dimensioni, fissiamo i fatti i

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