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Il Nobel impossibile di Penrose il fisico che è diventato un guru

Nel 1958 ha raggiunto la fama con un articolo sugli oggetti impossibili che hanno ispirato le opere di Escher. Dallo studio dei buchi neri alla dimostrazione del teorema di Gödel, la storia di uno scienziato dai mille volti

  • Roger Penrose, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 2020, a ottantanove anni, divenne famoso nel 1958, a ventisette, quando pubblicò insieme al padre, lo psicologo Lionel, un articolo sugli oggetti impossibili.
  • Il più noto, che oggi si chiama triangolo di Penrose, ha poi ispirato artisti del calibro di Escher. 
  • Nel 1965, con l’articolo Collasso gravitazionale e singolarità spazio-temporali, Penrose ha dato il suo maggior contributo alla fisica, dimostrando l’estrema probabilità dell’esistenza dei buchi neri, nella teoria quanto nella pratica. E da matematico, riuscì a spiegare il teorema di Gödel.

Roger Penrose, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 2020, a ottantanove anni, divenne famoso nel 1958, a ventisette, quando pubblicò insieme al padre, lo psicologo Lionel, un articolo sugli oggetti impossibili. Il più noto era quello che oggi si chiama triangolo di Penrose, in loro onore, anche se in seguito si scoprì che in realtà era già stato scoperto e sfruttato nel 1934 dall’artista svedese Oscar Reutersvärd. Si tratta di un triangolo solido disegnato in prospettiva in modo da dar

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