Fatti

Il pretesto del Covid per creare un apartheid. In Grecia i migranti sono come prigionieri

Gli ospiti del centro di Kara Tepe sono 2.800 ma gli sbarchi continuano e nessuno sembra più stupirsi degli obblighi a cui sono tenuti. I nuovi arrivati devono osservare cinque giorni di reclusione senza contatti con le Ong. Il peso delle elezioni regionali nel mese di ottobre

Chiusi dentro container sovraffollati nel periodo di quarantena, senza la possibilità di assistenza medica o legale e senza le necessarie precauzioni per la salute, e soggetti a severe misure restrittive anche quando il lockdown era ormai decaduto per il resto della popolazione: è quello che è successo ai migranti sull'isola di Lesbo durante l'emergenza coronavirus. La pandemia è servita al governo greco per normalizzare lo smantellamento dei diritti dei migranti e la loro detenzione illegale

Per continuare a leggere questo articolo