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Il silenzio su Autostrade ci è costato 83 morti

Tutti sapevano, nessuno osava dirlo, dentro l’azienda e fuori ma adesso è scritto nelle carte giudiziarie e lo ammettono i manager intercettati: da anni l’azienda mette a rischio vite per garantire profitti ai soci

 

  • Gli indagati per il crollo del Ponte Morandi parlano e straparlano al telefono, i magistrati ascoltano e fanno trascrivere. Ogni cosa è illuminata.
  • La notizia che Aspi da molti anni risparmia sulle manutenzioni, mettendo a rischio la vita delle persone, allo scopo di arricchire i suoi manager e i suoi azionisti, è scritta nero su bianco nell'ordinanza di custodia cautelare.
  • E la notizia non è contenuta nelle ipotesi accusatorie ma nelle parole intercettate ai massimi vertici del gruppo attualmente in carica: in primo luogo il plenipotenziario della famiglia Benetton, Gianni Mion, l'uomo che sta trattando con il governo Conte sulla sorte della concessionaria autostradale.

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