«Oggi un giornale nazionale, edito da De Benedetti, pubblica una mia foto con un titolo tipo “Gli affari della Lega con la ’ndrangheta”. Dicono che in Calabria la criminalità vota Lega: sono dei poveretti, ma questo vuol dire che hanno una paura terribile della Lega». È questo il commento di Matteo Salvini dopo l’inchiesta di Domani sui rapporti tra la criminalità organizzata e ambienti leghisti in Calabria.

«Non so che tipo di sondaggi hanno fatto, magari con i picciotti. Ma le rese dei Casamonica me le prendevo io», ha aggiunto il leader del Carroccio durante un appuntamento elettorale a Broni, in provincia di Pavia. L’inchiesta firmata da Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian, pubblicata sul nostro giornale del 15 settembre con il titolo «Sulla Lega l’ombra della ’ndrangheta», ricostruisce le indagini delle procure calabresi sui rapporti tra i boss e gli uomini di Salvini.

Nei giorni in cui l’ex ministro dell’Interno era in tour in Calabria per festeggiare la vittoria alle elezioni politiche del 2018 – scrivono Fittipaldi e Tizian nell’articolo – gli investigatori antimafia erano alle prese con innumerevoli inchieste sui clan. Soprattutto, ascoltavano le voci di ’ndranghetisti e affiliati registrate da cimici e da virus informatici. Un’intercettazione più di altre ha colpito la loro attenzione.

Un presunto narcotrafficante dice di aver votato per il candidato della Lega espressione di quel territorio: Domenico Furgiuele. E dice di essersi recato nell’abitazione del fratello del politico «il giorno prima che venisse Salvini». L’intercettazione letta da Domani risale al 20 marzo 2018, 17 giorni dopo il voto delle politiche e 72 ore dopo l’arrivo di Salvini in Calabria.

Ma ci sono anche altri documenti che svelano la vicinanza di altri personaggi «legati ai clan» che hanno sostenuto la Lega in Calabria e sono pronti a votarla anche alle prossime regionali.

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