La maggior parte dei deceduti nell’autobus caduto dal cavalcavia a Mestre sono cittadini di origine ucraina. Sono state identificate tutte le 21 vittime, contando anche l’autista 40enne Alberto Rizzotto. Tra questi ci sono: 9 ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci. Altre 15 persone sono gravemente ferite (tre ucraini), di cui cinque sono in gravissime condizioni.

«L'impressione visiva, dopo la rimozione delle salme, è che ci troviamo di fronte ad una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto», ha detto alle agenzie stampa uno dei capi soccorritori.

Le operazioni per l’estrazione dei corpi procedono lentamente. Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Mauro Luongo, ha spiegato all’Ansa che è dovuto anche al fatto «che il pullman era elettrico quindi con le batterie». Di conseguenza: «Hanno preso fuoco con l'impatto. Le batterie hanno delle criticità quando sono calde. Ecco perché le operazioni sono state un po' più lunghe per rimuovere il mezzo». Nelle prime ore della mattinata il mezzo è stato rimosso dalla strada, ma il cavalcavia è rimasto chiuso al traffico.

Cosa sappiamo

L’autobus stava trasportando i turisti da Venezia al camping “Hu” di Marghera. Al momento sono diverse le ipotesi sul campo secondo cui anche che il conducente sia stato colpito da un malore, visto che non sono evidenti segni di frenata sull’asfalto. I dirigenti e i colleghi di Alberto Rizzotto hanno confermato che era un autista provetto.

Il governatore della regione, Luigi Zaia, ha definito l’incidente una «tragedia» e chiesto che siano eseguite le indagini il prima possibile. 

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