Quanto è complicato sfuggire all’istamina

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Può essere prodotta direttamente dal nostro organismo oppure introdotta attraverso l’alimentazione. L’istamina partecipa a numerosi processi fisiologici, influenzando diversi tipi di tessuti e cellule, incluse quelle del sistema immunitario. Tra le sue funzioni principali vi sono il controllo delle risposte infiammatorie, la dilatazione dei vasi sanguigni, la stimolazione della secrezione acida nello stomaco e la regolazione di fenomeni come la congestione nasale, il broncospasmo e la produzione di muco nelle vie respiratorie. È inoltre soprattutto nota per il suo coinvolgimento nelle reazioni allergiche. La poco nota sindrome alfa-gal sarà sempre più diffusa. Colpa del clima La reazione L’istamina appartiene alla classe delle amine biogene e si forma a partire dall’aminoacido istidina, grazie all’azione dell’enzima L-istidina decarbossilasi, prodotto da alcuni batteri. Attraverso questi meccanismi, essa si forma in molti alimenti e viene quindi assunta ogni giorno dal nostro organismo, che è in grado di degradarla grazie all’attività del microbiota intestinale, mantenendo così stabili i suoi livelli nel sangue. Una reazione all’istamina si verifica quando il corpo accumula un’eccessiva quantità di questa molecola. Di norma, la quantità di istamina tollerata è di circa 100 milligrammi al giorno. Tuttavia, ci sono individui che non riescono a smaltire correttamente l’istamina. Una delle cause principali è la carenza dell’enzima diaminossidasi (Dao), responsabile della sua degradazione. Se questo enzima è insufficiente, l’istamina ovviamente non viene eliminata e si accumula. Le persone che rivelano una reazione all’istamina hanno, in genere, una predisposizione genetica, ma la comparsa dei sintomi dipende anche da fattori ambientali. I sintomi possono includere prurito e arrossamento della pelle, disturbi gastrointestinali come nausea e crampi, e sintomi sistemici come mal di testa, vertigini, pressione bassa, battito accelerato, difficoltà respiratorie e rinite. Nei casi più gravi, si può arrivare a un collasso circolatorio. «Robert Kennedy jr è una minaccia alla medicina e alla scienza». Parola di Premio Nobel La diagnosi Diagnosticare la re azione all'istamina è complesso: i sintomi sono vari e spesso sovrapponibili ad altre patologie. Un errore comune è confonderla con la sindrome sgombroide, che deriva dall'assunzione di pesce avariato contenente alte quantità di istamina. Ma questa sindrome riguarda chiunque abbia consumato cibo deteriorato contenente livelli estremamente elevati di istamina da risultare tossici anche per un organismo sano. Al contrario, la reazione all’istamina si manifesta solo in soggetti predisposti dopo l’assunzione di quantità di istamina che risultano del tutto tollerabili per la stragrande maggioranza della popolazione. Per una diagnosi accurata, è consigliabile consultare un allergologo o un centro specializzato. Di recente, molti laboratori offrono il test per misurare l'attività dell'enzima Dao. Ma il test da solo non è sufficiente, poiché alcune persone sane possono avere livelli bassi di Dao e viceversa. Inoltre, anche altri enzimi sono coinvolti nel processo. A volte, la risposta positiva a farmaci antistaminici o a una dieta povera di istamina può essere considerata una conferma diagnostica, ma il percorso rimane spesso incerto. Oltre la buccia: ribellarsi agli standard della grande distribuzione Cosa mangiare Seguire un’alimentazione a basso contenuto di istamina può rivelarsi piuttosto complicato. L’esclusione sia degli alimenti ad alto e medio contenuto di istamina può portare a un regime alimentare restrittivo, monotono e non bilanciato. Si può iniziare con una dieta più rigida, con l’obiettivo di reintrodurre gradualmente gli alimenti, controllando sintomi. È importante evitare soluzioni improvvisate o autogestite: rivolgersi a specialisti è fondamentale per costruire un piano alimentare sicuro ed efficace. In caso di sospetta reazione all’istamina è bene evitare il consumo di alcol e caffè, in quanto possono peggiorare i sintomi, e non conservare la carne in freezer. Anche a basse temperature, infatti, i processi di degradazione non si arrestano completamente, e le amine biogene continuano a formarsi. Recentemente, sono stati introdotti sul mercato integratori a base dell’enzima Dao e i primi risultati degli studi sono incoraggianti. Il loro utilizzo può essere valutato in situazioni occasionali, come un pasto fuori casa dove non è possibile controllare gli ingredienti, ma è sconsigliato l’uso quotidiano. Un ultimo ma importante consiglio nutrizionale riguarda il corretto funzionamento dell’enzima Dao e degli altri coinvolti nel metabolismo dell’istamina: essi necessitano di vitamina C, vitamina B6 e rame. È quindi opportuno includere nell’alimentazione cibi che forniscano questi micronutrienti e che al contempo abbiano un basso contenuto di istamina. Tra gli alimenti consigliati troviamo i peperoni, le erbe aromatiche, piccole quantità di cioccolato fondente e il fegato, molto ricco di rame. Chi segue una dieta vegetariana o vegana può considerare la spirulina come alternativa vegetale. Con le giuste scelte alimentari, il monitoraggio dei sintomi e il supporto medico, è possibile tenere sotto controllo la risposta all’istamina e ritrovare benessere nella quotidianità. [Missing Caption][Missing Credit]