La procura di Torino ha disposto nuove perquisizioni nella sede legale del club bianconero e nell’abitazione del capo dell’ufficio legale per cercare un documento relativo alla cessione di CR7 al Manchester United avvenuta quest’estate
La procura di Torino ha emesso un nuovo decreto con il quale chiede la perquisizione degli uffici della Juventus, situata in via Druento 175, e dell’abitazione di Giuseppe Cesare Pino Gabasio, capo dell’ufficio legale del club bianconero.
L’obiettivo è quello di cercare la «carta famosa», un riferimento captato durante un’intercettazione della guardia di finanza in una conversazione tra Cesare Gabasio e Federico Cherubini, uno dei dirigenti del club.
Secondo gli inquirenti il documento misterioso fa riferimento al «rapporto contrattuale e le retribuzioni arretrate del calciatore Cristiano Ronaldo». Ma della carta, che sarebbe dovuta comparire negli atti ufficiali contabili del club, non vi è traccia dalle perquisizioni effettuate il 26 novembre scorso.
L’ipotesi degli inquirenti è che i dirigenti della Juventus «riportavano in modo difforme dal vero, nei “fatti di rilievo avvenuti dopo il 30 giugno 2021”, alla voce “Cessioni definitive” i valori economici della cessione del calciatore Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo alla società controparte Manchester United al prezzo di 15 milioni [...] omettendo di esporre gli effetti di una scrittura privata, nell’occasione redatta, indicata da Gabasio Cesare quale “carta famosa che non deve teoricamente esistere” violando i principi contabili».
L’intercettazione
Cesare Gabasio è il settimo iscritto nel registro degli indagati nell’inchiesta Prisma, condotta dalla procura di Torino. In un’intercettazione del 23 settembre scorso, Gabasio dice a Cherubini: «...solo perché noi abbiamo quella carta lì che, quella carta famosa che non deve esistere teoricamente no? Quindi sai se salta fuori abbiamo… ci saltano alla gola tutto sul bilancio, i revisori e tutto [...] poi magari dobbiamo fare una transazione finta» [...] non arriverei all’estremo…di fare una causa perché poi quella carta lì, che loro devono tirar fuori, non è che ci aiuti tanto a noi...nel nostro bilancio».
Una carta che è ancora introvabile e per questo gli inquirenti chiedono nello specifico che la perquisizione all’interno del club torinese si focalizzi «in particolare negli uffici in uso e nella disponibilità, anche indiretta, degli odierni indagati (Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Giuseppe Pino Gabasio)».
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