Nel linguaggio da relazione finanziaria vengono chiamati “oneri accessori”. Che associati al costo per l’acquisizione dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori sono i compensi pagati a agenti e intermediari. Questi ultimi intervengono nella trattativa sia come rappresentanti dei calciatori trasferiti, sia come facilitatori della trattativa fra club acquirente e club cedente.

Su molte di queste facilitazioni e sulla loro necessità vi sarebbe parecchio da obiettare, poiché per svolgere certi compiti esistono gli staff che i club pagano regolarmente per occuparsi di trasferimenti. Ma anche molte intermediazioni che gli agenti fanno in quanto rappresentanti dei calciatori presentano profili di eccentricità.

Le indiscrezioni sull’inchiesta relativa alla Juventus e al suo intreccio di plusvalenze incrociate fanno emergere il forte interesse dei magistrati per alcune operazioni e per il ruolo che in esse è stato giocato dagli agenti. Ecco chi sono.

Mahmoud-Reza Fazeli

Si tratta del caso più eclatante. Classe 1973, tedesco di origine iraniana, Mahmoud-Reza Fazeli è a capo dell’agenzia International Soccer Management che ha piantato radici nel calcio tedesco e successivamente si è ben sviluppata anche in Inghilterra, dove è stata aperta un’ulteriore sede della società. Fra i suoi clienti principali troviamo Mario Götze e Mesut Özil. Il suo incontro con la Juventus si costruisce in occasione del trasferimento in bianconero del centrocampista Emre Can. Che arriva nell’estate 2018 alla conclusione del rapporto col Liverpool e perciò potrebbe giungere in bianconero a zero euro.

Dunque si può immaginare la sorpresa generale destata dalla lettura del comunicato ufficiale con cui la Juventus ne annuncia l’ingaggio e specifica che esso è costato 16 milioni di euro per costi accessori. Una straordinaria generosità nei confronti dell’agente, che non trova proporzione nel rapporto con gli altri costi di intermediazione della società bianconera di cui la procura della repubblica torinese si starebbe occupando.

Va aggiunto che, a certi livelli, i cosiddetti parametri zero quasi mai costano davvero 0 euro, poiché qualche incentivo viene dato per spingere il calciatore e il suo agente a privilegiare l’offerta di un club anziché di un altro. In Portogallo lo chiamano “premio de assinatura” (premio di firma), che quasi sempre beneficia soprattutto l’agente del calciatore. E mai come in questo caso la firma è dorata.

Jorge Mendes

Il super-agente portoghese Jorge Paulo Agostinho Mendes, fondatore di Gestifute, entra in ballo con l’acquisizione di Cristiano Ronaldo da parte del club bianconero. Il comunicato ufficiale parla di 12 milioni di euro spesi in sovrappiù alla cifra di acquisizione dei diritti economici (100 milioni di euro) del portoghese e specifica che quel supplemento riguarda il contributo di solidarietà (percentuale destinata ai club che hanno formato il calciatore dal 12° al 23° anno di età) e gli oneri accessori.

Quanta parte di questa cifra per il boss di Gestifute? L’ammontare non è esattamente quantificabile perché la presenza della quota in conto contributo di solidarietà (che in genere viene pagata dal club cedente e non da quello acquirente) rende difficile dare risposta. Tuttavia è sufficiente dire che in genere Mendes porta a casa almeno il 10% sul valore pagato per la compravendita dei diritti economici. Nei giorni in cui Cristiano Ronaldo approda a Torino i rapporti fra Mendes e Juventus sono ottimi, tanto che in bianconero arriva un altro cliente di Gestifute, João Cancelo. Ma l’idillio finisce presto, mentre quello fra la Juventus e il fuoriclasse non inizia mai davvero.

In questi giorni Mendes se la passa piuttosto male in Portogallo perché da quelle parti gli inquirenti hanno messo sotto ispezione i suoi affari coi club lusitani. L’apertura di un altro fronte giudiziario in Italia gli complicherebbe ulteriormente la vita.

Mino Raiola

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Molti lo disprezzano, tutti fanno affari con lui. Carmine “Mino” Raiola, italiano cresciuto in Olanda è in questa fase storica il più spregiudicato fra i super-agenti in circolazione. I suoi rapporti con la Juventus di Andrea Agnelli sono felici e floridissimi.

La transazione che sarebbe andata sotto ispezione è quella che riguarda il difensore olandese Matthijs De Ligt, giunto dall’Ajax per 75 milioni di euro, cui vanno aggiunti 10,5 milioni di euro per oneri accessori. Una cifra che corrisponde al 14 per cento del valore dei diritti economici. Che non è nemmeno la percentuale più alta versata dalla Juventus all’agente italo-olandese. Il record rimane quella messa in cassa da Raiola con la cessione del dentrocampista francese Paul Pogba al Manchester United nell’estate del 2016.

n quell’occasione il super-agente portò a casa circa il 25 per cento dei 105 milioni di euro pagati dai Red Devils, una cifra di oltre 27 milioni di euro. Il rapporto fra la Juventus e Raiola è sempre solido e se n’è avuta ulteriore dimostrazione durante lo scorso calciomercato estivo. La necessità di sostituire in fretta Cristiano Ronaldo ha determinato il ritorno a Torino di Moise Kean, assistito da Raiola che ha imposto anche l’acquisizione di Mohamed Amine Ihattaren. Quest’ultimo è stato subito girato alla Sampdoria, ma non si è mai ambientato a Genova e adesso medita addirittura di lasciare il calcio.

Veronique Rabiot

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Cuore di mamma che batte per il figlio calciatore. La fama della signora Veronique, madre del centrocampista Adrien Rabiot, era già ben presente all’Europa intera prima che l’ex del Paris Saint Germain approdasse in bianconero. Note erano soprattutto le sue litigate coi dirigenti di club e di nazionale, ma anche coi clan familiari degli altri calciatori della nazionale francese (l’ultimo episodio è avvenuto in occasione degli scorsi Europei). Anche per questo motivo Adrien ha portato a termine un rapporto di 7 anni col Paris Saint Germain. E su quale sia stata, fra le due parti, a decidere di condurre a esaurimento il rapporto circolano verità opposte.

La sola cosa certa è che nell’estate del 2019 la Juventus potrebbe portare Rabiot a Torino per 0 euro. E invece decide di pagare 1,4 milioni di euro per oneri accessori. Destinati ovviamente alla signora Veronique. Va sottolineato che, fra tutte le cifre menzionate nell’articolo, questa è la più contenuta. Ma se chiedete in giro ai tifosi della Juventus o vi fate un giro per i social bianconeri, troverete dichiarato che anche quel poco è troppo, visto l’irritante rendimento del centrocampista francese durante queste tre stagioni di militanza juventina.

David Baldwin

Da una disperazione all’altra, ossia da Adrien Rabiot a Aaron Ramsey. Così come il centrocampista francese anche quello gallese provoca un disappunto abbastanza costante nel popolo juventino. Ma non solo questo accomuna i due: c’è che entrambi (come Emre Can) potevano arrivare in bianconero a 0 euro e invece hanno fruttato denaro al proprio agente. Nel caso di Ramsey, che il 30 giugno del 2019 si è liberato del vincolo con l’Arsenal, l’agente si chiama David Baldwin. Inglese, un passato nella potente Base Soccer, Baldwin si è messo in proprio nel 2018 fondando un’agenzia il cui nome suona particolare all’orecchio italico: Avid Sport & Entertainment.

L’arrivo di Ramsey comporta per la Juventus un esborso di costi accessori da 3,7 milioni di euro. Quanto al rendimento in campo, condizionato anche da numerosi infortuni, meglio soprassedere. Il signor Baldwin è anche abbastanza attivo sui social. La scorsa estate si è preso la briga di intervenire via Twitter per smentire alcune indiscrezioni di mercato che volevano il suo cliente in procinto di tornare in Premier League, direzione West Ham o Crystal Palace, così come in precedenza aveva respinto le ipotesi di un trasferimento all’Aston Villa o di un ritorno all’Arsenal. Vista l’aria che tira, forse adesso le lascerebbe quietamente correre.

Giuliano Bertolucci

Il suo nome non circola nelle indiscrezioni di queste ore. Eppure uno dei più significativi costi per oneri accessori sborsati di recente dalla Juventus riguarda proprio questo agente brasiliano cresciuto all’ombra del potente anglo-iraniano Kia Joorabchian ma adesso forte abbastanza da agire con relativa autonomia. Molti dei principali affari calcistici realizzati sul mercato brasiliano portano la sua firma. E a lui si deve anche il trasferimento in bianconero del giovane Kaio Jorge, strappato al Santos quando era quasi in scadenza di contratto.

La società paulista si è dovuta accontentare di 1,5 milioni di euro e se li è visti pure presentare come un segno di magnanimità. Ma la lettura della relazione finanziaria sul bilancio juventino al 30 giugno 2021 riferisce che il costo complessivo per l’acquisizione dei diritti sul giovane brasiliano è di 5,3 milioni di euro. Dunque gli oneri accessori sono costati oltre il 353 per cento in più dei diritti. Un gran colpo per Bertolucci. Che poi sia stato anche un affare per la Juventus, lo dirà soltanto il tempo.

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