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La ‘ndrangheta non si deve vedere. Nemmeno quando va a processo

L'aula bunker di Lamezia Terme (LaPresse/Valeria Ferraro)
L'aula bunker di Lamezia Terme (LaPresse/Valeria Ferraro)

Il 12 gennaio scorso, a ventiquattr’ore dall’inizio della prima udienza, è stata vietata qualunque ripresa audio-video all’interno dell’aula bunker del maxi processo contro la ‘ndrangheta vibonese. Lo stesso succede anche a Locri al processo che vede imputati Mimmo Lucano e il suo “modello Riace”

  • A Lamezia Terme è in corso il maxi-processo coordinato dal procuratore Nicola Gratteri contro la ‘ndrangheta e i suoi referenti, scaturito dall’inchiesta Rinascita-Scott della procura di Catanzaro.
  • A dire no alla presenza nell’aula bunker costruita a tempo di record nella desolata area industriale di Lamezia è il giudice Brigida Cavasino, presidente del collegio giudicante.
  • Protestano sindacato e ordine dei giornalisti, Usigrai e singole personalità del mondo della cultura e dell’informazione. «Negare la registrazione video e audio vuol dire negare un pilastro del racconto. Chiediamo che il divieto venga cancellato».

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