Nei giorni scorsi è stato pubblicata l’indagine dell’Istituto superiore di Sanità su 38 comuni campani: aumentano alcuni tumori dove aumentano i siti inquinati, in alcuni territori la metà della popolazione vive in aree contaminate
- «Bloccare qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti, implementare interventi di sanità pubblica», si legge nelle conclusioni del rapporto realizzato dall'istituto superiore di Sanità sui 38 comuni che ricadono tra le province di Napoli e Caserta.
- A Giugliano ci sono 628 siti con diversi livelli di pericolosità e, tra questi, a 178 è assegnato il punteggio massimo di rischio. «Si tratta di aree di rogo di rifiuti, di pneumatici, plastiche, ecoballe».
- «Nella fascia 0-19 anni l’incidenza di leucemie aumenta significativamente nei comuni maggiormente impattati dai rifiuti», si legge nello studio.
Sono passate due settimane dalla pubblicazione del rapporto dell’Istituto superiore di sanità che stabilisce «che siti di smaltimento di rifiuti, in particolare quelli illegali di rifiuti pericolosi, incluse le combustioni, possono aver avuto un effetto sanitario sulle popolazioni, in termini di causalità e/o con-causalità nell’insorgenza di specifiche malattie». Lo studio riguarda 38 comuni che si trovano in terra dei fuochi, tra le province di Napoli e Caserta, ma la politica tace. L’unico



