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La rivolta dei braccianti, ammassati nel ghetto dove è arrivato il Covid-19

L'incendio alla tendopoli di marzo 2019.\\u00A0Il campo\\u00A0di San Ferdinando è stato realizzato\\u00A0dalle istituzioni con le tende fornite dal ministero dell'Interno dopo la chiusura di quella precedente (foto D.Trunfio)
L'incendio alla tendopoli di marzo 2019. Il campo di San Ferdinando è stato realizzato dalle istituzioni con le tende fornite dal ministero dell'Interno dopo la chiusura di quella precedente (foto D.Trunfio)

La tendopoli di San Ferdinando è zona rossa dopo che 14 migranti sono risultati positivi al tampone. I non contagiati, però, vogliono andare a lavorare nei campi, unico mezzo di sostentamento, ma sono bloccati. Così monta la protesta, nella terra dove nel 2010 c’è stata la rivolta dei braccianti africani, vittime dello sfruttamento nelle campagne e di soprusi

  • Nella tendopoli di San Ferdinando in Calabria, 14 migranti sono risultati positivi al Covid-19 dopo l'effettuazione di 30 tamponi. Altri tre positivi, tra gli operatori dell'Associazione Guardie Ambientali che gestiscono la struttura.
  • Decretata la zona rossa sia nella tendopoli che nel campo container di Rosarno, dove ci sono altri casi. Tutta l'area è blindata in entrata e in uscita da un cordone delle forze dell'ordine.
  • I migranti sono attualmente in quarantena, ma sempre all'interno della tendopoli. Nelle ultime ore per questo è cresciuta la tensione. Un gruppo di braccianti ha risposto con una sassaiola contro la polizia, all'ordine di non entrare e non uscire senza permessi dal campo. Due gli agenti feriti.

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