Il penalista Stefano Benvenuto ha depositato l’atto di opposizione alla richiesta di archiviazione delle pm meneghine. «Non appena uscita la notizia sui media nazionali», il figlio della seconda carica dello Stato – per cui resta l’accusa di revenge porn – «si sarebbe immediatamente attivato» contattando non solo l'amico coindagato, ma anche alcuni giovani a conoscenza di quanto accaduto», si legge nel documento
«I video analizzati, contrariamente a quanto sostenuto dalla procura, dimostrano pacificamente che la parte offesa era in uno stato di palese alterazione laddove la stessa, nella seconda parte del video prodotto e oggetto di valutazione, risponde con titubanza e in modo assolutamente slegato e incomprensibile rispetto alla domanda che le viene posta da Leonardo La Russa». Sono le parole, messe nero su bianco, dell’avvocato Stefano Benvenuto, legale della ventiduenne che ha denunciato Leonardo Apache La Russa per stupro.
Per il giovane, figlio della seconda carica dello Stato, la procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dall’accusa di violenza sessuale (non per quella di revenge porn), sostenendo che i comportamenti della ragazza «non denotano in alcun modo quella posizione di asimmetria psicologica o fisica che deve sussistere perché sia configurabile una delle ipotesi di violenza sessuale».
Oggi tuttavia, come annunciato nelle scorse settimane, il penalista ha depositato l’atto di opposizione alla richiesta dei pm meneghini: ciò che viene chiesto al gip è l’imputazione coatta di La Russa jr, indagato nell’inchiesta sulla presunta violenza sessuale insieme a un amico, il dj Tommaso Gilardoni.
«TESTIMONI CONTATTATI»
«Non appena uscita la notizia sui media nazionali (Leonardo Apache La Russa, ndr) – si legge ancora nell’atto di opposizione - si sarebbe immediatamente attivato», contattando non solo l'amico coindagato, ma anche alcuni giovani a conoscenza di quanto accaduto».
In base a quanto sostenuto dalla difesa, l’ultimo genito di Ignazio La Russa avrebbe dunque avvicinato alcuni testimoni prima che venissero convocati in Questura. Perché lo avrebbe fatto? Quali le ragioni? Il presunto stupro sarebbe avvenuto la notte del 18 maggio 2023 dopo una serata esclusiva in un locale del centro di Milano. Per l’avvocato Benvenuti, la sua assistita «al momento dei fatti, in palese stato confusionale, aveva assunto plurime sostanze farmacologiche e di tipo stupefacente».
Uno stato di «grave alterazione», che i testimoni – alcuni contattati, come detto, prima di rendere dichiarazioni in questura – restituiscono solo in parte: più incisive appaiono, al contrario, le intercettazioni in cui le parole «non era in sé», «parla sconclusionata» o ancora «lei era palesemente fuori incapace di decidere cosa volesse fare e lui ha chiaramente approfittato di ciò» si susseguono.
Da qui la tesi dell’avvocato, presente all’interno dell’atto depositato in procura. «Lo stato di alterazione» della ragazza era «tale da inficiarne alla radice le possibilità di una valida autodeterminazione».
«STATO DI ALTERAZIONE»
Sempre in base a quanto emerge dalle carte depositate «è possibile accertare che la giovane – è scritto nell’atto di opposizione – aveva al momento dei fatti un tasso alcolemico pari a 3,2 g/litro, prossima al coma etilico». Un livello di alcol che «necessita, per il suo completo smaltimento, di circa 21 ore e 18 minuti».
Considerato che la presunta violenza sarebbe avvenuta meno di due ore dopo e che all'alcol vanno aggiunti «gli effetti combinati di tutte le farmacologiche e stupefacenti» per l’avvocato e il consulente medico ancora una volta «appare evidente che la parte offesa fosse in un tale stato di alterazione» con riflessi anche sul linguaggio e sui ricordi.
In ultimo, nell’atto di opposizione l’avvocato riporta anche che la madre di Leonardo La Russa «conferma che il proprio figlio avrebbe ammesso di aver dato alla parte offesa sostanza alcolica». E la difesa solleva pure la questione del «bacio rubato» la mattina dopo dal giovane La Russa alla ventiduenne, svelando un altro episodio che riguarda l'indagato: le chat del telefono restituiscono una lite con il padre di una diciassettenne a cui La Russa jr avrebbe rubato un bacio a stampo nel giugno 2023, in una serata in discoteca.
Una circostanza che per l'avvocato Benvenuto dimostra «la condotta reiterata» di Leonardo Apache La Russa, di cui le pm Rosaria Stagnaro e Letizia Mannella lo scorso 8 aprile hanno chiesto l’archiviazione. Adesso toccherà alla gip Rossana Mongiardo fissare un’udienza camerale per accogliere l’istanza del legale della giovane o confermare la richiesta delle magistrate di Milano.
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