Un bilancio della scuola odierna ci impone di rifiutare la narrazione ormai vieta del merito e di ammettere che la scuola non ha mantenuto la sua promessa democratica. Solo rompendo la gabbia del realismo capitalista e coltivando un realismo utopico potremo tornare a fare della scuola un luogo di vera emancipazione umana
È stato un anno pessimo per la scuola italiana, a scapito persino di quel fondamento costituzionale della nostra comunità democratica che mette al centro la scuola pubblica, gratuita e aperta a tutti. Le polemiche sulla famiglia nel bosco che non mandava i figli a scuola, sull’impreparazione degli studenti ai test di medicina, o la propaganda inscalfibile del ministero sull’assoluta bontà delle proprie misure – dalle nuove Indicazioni nazionali al consenso informato per l’educazione sessuo-affet


