Per la Consulta l’articolo 18 dell’ordinamento penitenziario, che nega l’affettività ai detenuti, è incostituzionale. Ora tocca alle istituzioni intervenire sia dal punto di vista legislativo sia garantendo subito incontri privati
È incostituzionale negare l’affettività e la sessualità alle persone detenute. A dirlo la Corte costituzionale che ha pubblicato lo scorso 26 gennaio una sentenza definita «storica» dall’associazione Antigone, che da oltre 30 anni si occupa di diritti nelle carceri. «È un cambiamento storico nella filosofia della pena nel nostro paese», spiega a Domani Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione, «rompe l’idea che si possano imporre dei limiti alla sfera intima, affettiva e sessuale, nel nom



