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Le storie dei sopravvissuti quarant’anni dopo il terremoto in Irpina

Il ricordo traumatico del terremoto del 1980 è ancora vivo nella memoria di chi l’ha vissuto così come i segni che l’evento sismico ha lasciato nel tessuto sociale

  • Il terremoto in Irpinia del 1980 ha lasciato traumi indelebili nella memoria collettiva della popolazione colpita. 
  • C’è chi si è salvato per pura fortuna perché non si trovava nella sua abitazione e chi ha perso tutti i suoi cari rimasti sepolti vivi sotto le macerie a causa dei ritardi dei soccorsi.
  • Oggi le città epicentro dell’evento sismico sono state ricostruite, ma questo non è bastato per fermare l’emigrazione che continua a causa della depressione economica della zona.

C’è un prima e c’è un dopo quei 90 secondi e quarant’anni sono pochi per attutire i sussulti della scossa che il 23 novembre del 1980 devastò l’Irpinia. Il terremoto pervade ancora le vite di tutti, nei borghi un tempo asserragliati sulle cime di quell’osso appenninico in cui la linea di confine tra Campania e Basilicata è netta solo sulle mappe geografiche. C’è chi è cresciuto all’ombra della tragedia, superstiti di generazioni seppellite dai crolli. E chi ricorderà per sempre dov’era alle 19,3

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