Prima un decreto con le linee guida poi un articolo del decreto semplificazioni allungano la vita alle trivelle dismesse o inutilizzate e l’elenco delle piattaforme da dismettere è diventato un fantasma
- Viviana, Ada, Diana, Elena, Emilio 3, Fabrizia e Jole. Sono i nomi delle piattaforme offshore inutilizzate che sono ancora in mezzo all'Adriatico. Sul destino delle trivelle mai entrate in funzione o improduttive da almeno dieci anni, in Italia, si gioca una partita economica che è diventata politica.
- Prima le linee guida, approvate nel 2019, e poi un articolo del decreto semplificazioni proposto dai grillini consentono ai proprietari delle piattaforme, l'Eni su tutte, che ne possiede il maggiore numero, di evitare la dismissione attraverso il riutilizzo.
- Alla fine scompare l'elenco delle 34, ma c'è la possibilità del riutilizzo ispirata «alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità»
Viviana, Ada, Diana, Elena, Emilio 3, Fabrizia e Jole. Sono i nomi delle piattaforme offshore inutilizzate che sono ancora in mezzo all’Adriatico. Sul destino delle trivelle mai entrate in funzione o improduttive da almeno dieci anni, in Italia, si gioca una partita economica che è diventata politica. Il M5s, da sempre contrario alle trivelle, ha prima spinto per la dismissione poi qualcosa è cambiato. Un articolo del decreto Semplificazioni proposto dai grillini consente infatti ai proprietari



