Dalla fine dell'Ottocento, famiglie provenienti dal Cadore e dalla Val di Zoldo hanno portato l'arte del gelato artigianale in Germania. Nonostante le sfide attuali, come la concorrenza e un difficile ricambio generazionale, queste gelaterie continuano a rappresentare un simbolo dell'eccellenza italiana all'estero
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Cibo, disponibile sulla app di Domani e in edicola
Nomi di monti e località bellunesi come Cristallo, Pelmo e Cortina, insieme ad altrettanti cognomi locali - Bortolot, De Pellegrin, De Rocco - compaiono stabilmente da decenni sulle insegne di mezza Germania. Non si tratta di negozi o bar come tanti, aperti negli anni da emigranti dalla penisola, ma di gelaterie artigianali o Eiscafè. La storia inizia quando, tra fine Ottocento e inizio Novecento, le prime famiglie partirono dalla Val di Zoldo, dal Cadore e dall’Agordino, per vendere gelato co



