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L’era dei social “irresponsabili” si avvicina al tramonto

Da decenni motori di ricerca e social prosperano grazie al ruolo dell’aggregatore che vaglia i contenuti, li accorpa e promuove come gli conviene. Ma la legge americana del 1996 fissa la loro irresponsabilità. Ora la Corte suprema Usa potrebbe cambiare per sempre le carte in tavola

Nel 1996 i provider di ricerca e social sono per legge semplici postini. L’amministrazione Clinton nel 1996 dette una potente spinta alla sopravveniente diffusione dei vari Google e Facebook. Merito del paragrafo 230 del Decency Act (legge sulla correttezza) per cui «Nessun fornitore e nessun utilizzatore di servizi internet – in sostanza: né i motori di ricerca né le piattaforme social – può essere considerato responsabile, come editore o autore, di una qualsiasi informazione fornita da terzi».

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