I sindacati hanno indetto uno sciopero per il prossimo 12 febbraio perché contestano «la non possibilità del corretto utilizzo delle ferie e della programmazione delle stesse» inoltre, riferiscono le sigle, «a ogni giornata di assenza corrisponderà la collocazione dei lavoratori in cassa integrazione con causale Covid-19»
Le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno indetto uno sciopero di 24 ore per il prossimo venerdì 12 febbraio nei reparti Area energia, Trattamento acqua e Produzione gas dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto.
I sindacati contestano «la non possibilità del corretto utilizzo delle ferie e della programmazione delle stesse» in base a decisioni considerate unilaterali dall’azienda. «Ci viene segnalato - aggiungono le sigle metalmeccaniche - che a ogni giornata di assenza corrisponderà la collocazione dei lavoratori in cassa integrazione con causale Covid19».
Qui il documento:
L’accordo tra lo stato e ArcelorMittal
Il 10 dicembre scorso è stato firmato l’accordo tra Invitalia e ArcelorMittal, con il quale la società pubblica è entrata all’interno di ArcelorMittal Italia ottenendo il 50 per cento delle azioni con un investimento di 400 milioni di euro. A maggio del 2022 è programmato un secondo aumento di capitale di 680 milioni da parte di Invitalia e al termine dell’operazione la società che fa capo al Mef sarà l’azionista di maggioranza con il 60 per cento del capitale della società.
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