«L'importante è Salvini alle infrastrutture». È il 14 ottobre del 2022 quando l'imprenditore Aldo Spinelli pronuncia queste parole parlando con Paolo Emilio Signorini, allora presidente dell'autorità portuale ligure. Le elezioni parlamentari si sono svolte venti giorni prima, in Italia molti in quel momento si stanno dilettando a immaginare la formazione del nuovo governo. A differenza di tanti, però, Spinelli ha un interesse particolare sul tema, economico più che politico. Perché le scelte del ministero delle Infrastrutture possono avere un impatto rilevante sul fatturato della sua azienda principale, la Spinelli Srl, che al porto di Genova ha i suoi interessi maggiori.

Alla fine l'auspicio di Spinelli si realizzerà: come noto, il 22 ottobre Salvini ha giurato davanti a Sergio Mattarella come ministro delle Infrastrutture del governo guidato da Giorgia Meloni. Ripartiamo allora dalla conversazione tra Spinelli e Signorini, entrambi accusati di corruzione nell'indagine della Procura di Genova che coinvolge anche il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti.

È un venerdì mattina, Spinelli e Signorini si ritrovano al solito bar per fare colazione. Le loro parole sono registrate dagli investigatori. I due stanno parlando della possibilità che Signorini vada a Roma a lavorare nel governo. Il presidente dell'autorità portuale lo esclude. Signorini aggiunge: «Semmai vediamo se riesce Giorgetti a...». È a questo punto che Spinelli dice chi preferirebbe al ministero che si occupa dei porti: «Ma l'importante è Salvini alle infrastrutture guarda...pre...preferivo Rixi...perché è genovese...e però quello lì ci vuole andare lui...». Come detto, Salvini alla fine ci è andato davvero a fare il ministro delle Infrastrutture.

Sarebbe interessante capire quali interessi specifici portavano Spinelli a fare il tifo per lui, anche perché dalle intercettazioni emergono due donazioni da 15 mila euro l’una che la Spinelli Srl ha effettuato tra maggio e agosto del 2022, dunque poco prima delle elezioni, proprio alla sezione ligure di Lega Salvini Premier.

Bucci, Spinelli e Aponte

Un altro politico molto apprezzato da Spinelli è il sindaco di Genova, Marco Bucci, che sebbene non figuri tra gli indagati si prodiga per non scontentare l’imprenditore genovese. In particolare su due grandi affari che Spinelli ritiene vitali per fare crescere il proprio business. Uno di questo è il rinnovo della concessione trentennale del Terminal Rinfuse.

Una premessa: una proroga così lunga era considerata inizialmente una follia dagli esperti interni al comitato di gestione dell’autorità portuale. Eppure - emerge dalle intercettazioni - alla fine grazie alle pressioni di Toti e Signorini il comitato concede i trent’anni. Le nuove carte analizzate da Domani mettono in luce anche l’attivismo di Bucci nella partita della concessione.

Il primo elemento utile per inquadrare il ruolo del sindaco nella vicenda è una telefonata con l’armatore Gianluigi Aponte, a capo del colosso Msc e socio di Spinelli nel Terminal Rinfuse, dunque anche lui beneficiario della proroga. Nessuno dei due è indagato, è Aponte a riferire l’esito della telefonata a Spinelli, lui sì sotto intercettazione: «Guardi, mi ha detto: stia tranquillo, darò istruzioni per trent'anni...Finito!». In pratica Aponte riferiva di aver parlato con Bucci, il quale aveva rassicurato che avrebbe dato istruzioni al comitato di gestione nel quale sedeva un esperto nominato dal comune. Questo confronto con il sindaco di Genova, stando al racconto dell’armatore, è avvenuta il 23 novembre 2021. La data è importante, perché Bucci in una recente intervista ha detto di aver sentito Aponte sei volte in sette anni per gli auguri di Natale.

Tre giorni prima della presunta telefonata con Aponte, Bucci aveva parlato direttamente con Spinelli. I due, intercettati, discutono di un incontro da fare «a Montecarlo...in occasione di una cerimonia ufficiale o da un’altra parte». Il sindaco aveva già capito il motivo dell’incontro: «Penso di conoscere la situazione ed è giusto che ne parliamo», commentava. Lo stesso giorno Bucci chiamava il suo referente all’interno del comitato di gestione, l'organo che doveva valutare la proroga del Terminal Rinfuse.

L’esperto era tra quelli contrari, credeva che dieci anni sarebbe stata una mediazione adeguata. Ma Bucci insisteva, spiegandogli che così avrebbero scontentato Spinelli: «Con dieci anni non è contento». Alla fine Spinelli ha portato a casa la proroga trentennale. E questo, raccontano gli atti depositati, dopo le pressioni fatte da Toti, Signorini e Bucci sui membri del comitato di gestione.

Per dirla con le parole del governatore riferendosi a un altro progetto di Spinelli: «Ora vuole che Bucci gli firmi i tombamenti come commissario...Ma lui rilancia sempre...è uno straordinario furfante». Di sicuro dal 2021 al 2023 Spinelli ha finanziato con oltre 74mila euro il comitato elettorale Giovanni Toti. E quest'ultimo ha contribuito a pagare le campagne elettorali di Bucci nel 2017e nel 2022. Secondo la Procura di Genova, quei 74mila euro sono tangenti pagate per ottenere favori.

Si vedrà come andrà a finire. Sulla giustizia italiana, però, Spinelli fino a poco tempo fa era ottimista. In intercettazione questo è stato il suo commento: «È un Paese di merda...però la Meloni mi sembra che sulla giustizia stia aggiustando».

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