All’ombra del parco archeologico c’è un direttore-divulgatore che sogna in grande. Dietro la scoperta del termopolio, risalente a duemila anni fa, si nasconde una trama che incrocia produzioni francesi, lo strano annuncio del ministro e un documentario che divide la Rai.
- La scoperta del termopolio nel sito archeologico di Pompei ha molto di politico oltre che essere un formidabile ritrovamento.
- La scoperta è vera, il lavoro di scavo straordinario, quello che non torna è la tempistica, ma soprattutto un particolare sfuggito alle cronache di questi giorni e che Domani può raccontare: la Rai aveva offerto un accordo quadro a Pompei che prevedeva di seguire gli scavi, accordo poi naufragato con uno scontro nel servizio pubblico, l'intervento dell'ambasciata francese e l’arrivo della produzione d'Oltralpe.
- «Non è nel mio costume mettermi di traverso, abbiamo fatto collaborazioni con tutti, la Rai non ha fatto alcuna proposta scritta», dice Massimo Osanna.
La scoperta del termopolio nel sito archeologico di Pompei ha molto di politico oltre che essere un formidabile ritrovamento. La scoperta, di quella che è stato definito come una locanda risalente a duemila anni fa, c'è stata, ma la tempistica del ritrovamento nasconde una trama che incrocia carriere, televisione pubblica, una produzione francese e due nomi che contano: quello di Dario Franceschini, ministro della Cultura e Massimo Osanna, molto apprezzato dal ministro, direttore di successo del



