Il maltempo torna a farsi sentire. A due settimane dai disastri in Romagna e nel Bolognese, le forti piogge colpiscono di nuovo l’Emilia-Romagna – dove si prevede che cada la stessa quantità di pioggia del 2 e 3 maggio scorso (150mm) o ancora di più –  e non solo. Stavolta l’allerta  – arancione –  è scattata anche nelle Marche e in Sicilia occidentale. L’allerta per l’Emilia-Romagna continuerà anche domani. La tempesta “Minerva” che, nel maggio più piovoso degli ultimi vent’anni, si sta abbattendo su tutto lo stivale è diretta conseguenza di un ciclone d’aria fredda partito dalla Tunisia e durerà sette giorni.

Due persone sono morte: un uomo di Forlì e un settantenne di Ronta di Cesena, il cui corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco. Dispersa invece la moglie.

Emilia-Romagna

Subito dopo i temporali della prima settimana di maggio il consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la protezione civile, Nello Musumeci, aveva dichiarato lo stato di emergenza per la Regione della durata di 12 mesi. In virtù di ciò il Consiglio aveva stanziato 10 milioni di euro per l’attuazione dei primi interventi. Il sistema regionale di protezione civile è rimasto quindi attivo sul territorio per mappare rischi e problemi.

All’alba gli argini crollati del fiume Sillaro sono stati riparati in tempi record. È lo stesso fiume che scorre tra la Toscana e l’Emilia-Romagna e che due settimane fa era straripato in provincia di Ravenna, costringendo una sessantina di persone a lasciare le loro case. 

Per precauzione questa volta i cittadini, circa 900, sono stati evacuati già dalla sera prima. 530 persone sono state evacuate nel Ravennate tra Faenza, Castel Bolognese, Brisighella e Cervia, altri 200 nel Bolognese e 160 nel Forlivese-cesenate. Sono state inoltre chiuse le scuole di ogni ordine e grado di tutte le zone colpite per la giornata di oggi e anche mercoledì nelle città di Ravenna e Faenza e la circolazione ferroviaria è stata sospesa sulla linea Bologna-Rimini, fra Forlì e Rimini, e sulla linea Ferrara-Rimini, fra Ravenna e Rimini.

Durante il giorno, se le piogge continuano come da previsioni, sono attese le piene dei fiumi e dei corsi minori, in particolare Sillaro, Santerno, Senio e Lamone. Protezione civile, Forze di polizia, uffici tecnici, volontari provenienti anche da colonne mobili di altre Regioni sono in massima allerta e seguiranno il progressivo andamento della situazione. Già alle 14 di questo pomeriggio il livello di allerta era stato superato per dieci fiumi. Diversi sindaci stanno consigliando ai loro cittadini di rifugiarsi nei piani alti degli edifici. A Bologna è esondato il Ravone e a Cesena il Savio.

La riviera romagnola

A Faenza, la città più colpita durante la scorsa alluvione, la situazione non fa che peggiorare con il fiume Marzeno che ha superato la soglia 3 – in una scala che va da 1 a 3 – tanto che tutta l’area di pertinenza del fiume è in fase di evacuazione. Il rio Samoggia invece è proprio uscito dal suo alveo a metà di Via Santa Lucia. Anche il Lamone è esondato. I carabinieri hanno disposto la chiusura delle strade. Il livello del fiume aveva allarmato le autorità e la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, aveva già affermato che il fiume aveva «raggiunto livelli mai toccati».

Questa mattina la protezione civile di Trento è partita alla volta della Romagna per aiutare nelle operazioni di soccorso e messa in sicurezza. A Ravenna nelle prime ore di questa mattina si è riunito il Centro operativo comunale in collegamento diretto con il centro coordinamento dei soccorsi della Prefettura per seguire l’andamento dei fenomeni metereologici. Oltre gli straripamenti dei fiumi ciò che si teme sono le frane. Sempre in provincia di Ravenna si sono verificate due frane lungo la strada provinciale 63 Valletta-Zattaglia, che collega l’abitato di Zattaglia a quello di Casola Valsenio. Il traghetto che svolge servizio di collegamento tra Porto Corsini e Marina di Ravenna, sul litorale ravennate, è stato temporaneamente sospeso ed è stato vietato l’accesso alle spiagge di Ravenna e Cervia.

 A Cesena si sono verificati nella notte piccoli allagamenti di strade causati dalle intense precipitazioni di e alcune colate di fango su delle strade provinciali. Alle 16 il fiume Savio è esondato allagando il centro. Numerosi cittadini si sono rifugiati sui tetti delle loro abitazioni e sono stati soccorsi dagli elicotteri dei Vigili del Fuoco. La protezione civile sta sorvegliando fiumi e corsi d’acqua come il torrente Pisciatello, il cui livello idrometrico ha raggiunto il grado 2 e il fiume Senio, che due settimane fa aveva danneggiato la maggior parte dei frutteti di Riolo Terme nel Ravennate. A Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena, sono stati distribuiti sacchi di sabbia a cura dei volontari di Radio Soccorso, di Croce Rossa e degli operatori di Cesenatico Servizi. Vicino a Forlì tracima di nuovo  la diga di Ridracoli che aveva già tracimato tre volte negli ultimi dieci giorni.

A Riccione il pronto soccorso dell’ospedale Ceccarini è completamente allagato. Le prestazioni degli ambulatori sono state tutte effettuate fino alle 10.30, dopodiché i pazienti sono stati accompagnati all'unica uscita dell'ospedale rimasta agibile, quella dove c'è il punto Avis. Nel frattempo sono stati chiusi ponti, sottopassi e la stazione ferroviaria. 

Da questa mattina i centralini dei vigili del fuoco di Rimini sono praticamente intasati dalle chiamate per scantinati allagati e cantine inagibili per l'acqua. Richieste di aiuto soprattutto per persone rimaste bloccate per i sottopassi allagati. In viale La Spezia i vigili del fuoco attorno a mezzogiorno hanno tratto in salvo due persone disabili che rischiavano di annegare.

Il bolognese

Nel bolognese, a Fontanelice, teatro due settimane fa della morte di un uomo travolto dalle macerie della sua abitazione, un’enorme frana ha travolto un’intera casa facendola scomparire. Non sembrano esserci vittime stavolta. A Bologna, poco prima delle 15,  è esondato il torrente Ravone, che già nei giorni scorsi aveva creato disagi. Via Saffi, che collega il centro della città all’aeroporto Marconi è stata chiusa in via precauzionale e sacchi di sabbia sono stati posizionati per tentare di arginare l’acqua.

Il sindaco Matteo Lepore aveva detto che «si aspetta un peggioramento nel pomeriggio». 

LAPRESSE

Marche

È stato colpito in particolare il centro-nord della regione, con forte vento e piogge molto intense che hanno aumentato la portata di corsi d’acqua già carichi dopo le precipitazioni dei giorni scorsi. Da stamattina si sta osservando attentamente il fiume Misa a Senigallia – la più colpita dall’alluvione dello scorso autunno – che in caso di precipitazioni importanti è spesso a rischio esondazione, tanto che intorno alle 11 la pagina Facebook del Comune di Senigallia ha pubblicato un post in cui il sindaco chiedeva a tutti di salire ai piani alti. 

Per fortuna il livello di piena del Misa, raggiunto poco fa, non ha creato esondazioni e adesso il livello del fiume è in calo. Preoccupa però la situazione nel resto del territorio regionale dove si stanno verificando allagamenti e frane. 

Pesaro è invece allagata a causa di esondazioni sparse del torrente Genica che attraversa tutta la città

Sicilia occidentale

Il ciclone tunisino si è abbattuto ieri in Sicilia, colpendo maggiormente la parte occidentale dell’Isola. Continuano ancora oggi le forti piogge, specialmente a Palermo, Trapani e Agrigento, ma l’allerta scende da rossa ad arancione. Molte strade di queste città sono allagate, la circolazione dei treni è sospesa e le scuole sono chiuse.

A Palermo un grosso albero è caduto nella carreggiata, in quel momento sgombra. Nessun ferito è stato registrato, ma i vigili del fuoco sono stati attivi tutta la notte per mettere in sicurezza cornicioni pericolanti e infiltrazioni d’acqua in appartamenti. 

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