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L’ordine della regione e i tamponi che avrebbero salvato la zona rossa di Alzano

Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Un ordine della centrale acquisti della regione Lombardia rivela che i test sono stati inviati prima a Pavia e non nel vero centro di diffusione del virus: la Val Seriana. Intanto ci sono i primi indagati

  • Ci sono documenti ufficiali di Regione Lombardia, rimasti riservati fino ad oggi, che dimostrano la mancanza di strategia durante la più grave emergenza sanitaria mai vissuta nel nostro paese dal secondo dopoguerra ad oggi. Uno porta la data del 24 febbraio 2020.
  • L’oggetto è il seguente: «Emergenza nuovo coronavirus, conferma ordine di fornitura di tamponi virali sterili con terreno e asta». L’ordine è pari a un milione e mezzo di tamponi. Non viene indicato il prezzo. Quella che invece viene indicata è la priorità di destinazione: 5mila presso IRCCS San Matteo di Pavia con consegna martedì 25 febbraio 2020; 5mila presso Asst (l’azienda sanitaria) di Cremona, con medesimo giorno di consegna.
  • Dall’elenco di priorità manca Alzano, dove il focolaio era già scoppiato

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