Mentre a Cetraro (Cosenza) si commemora il dirigente politico ucciso dalla ’ndrangheta, un’associazione locale organizza il concerto di Salvatore Benincasa, autore di “Latitanti”
«Sugnu di famigghia malandrina, tutti mi salutanu a matina». A cantare è Salvatore Benincasa. E questo è l’incipit della sua ballata neomelodica che si intitola Figghiolu i ’ndrangheta. Ma non è l’unica canzone che fa riferimento alla criminalità e a contesti legati alla malavita. Nel repertorio del cantante “folk” di Rocca di Neto, nel crotonese, ci sono pure Latitanti e, per citarne solo un’altra, Pe i carcerati. Inequivocabili i testi, inequivocabili le parole che inneggiano a un mondo dove a


