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L’Ue non azzera Dublino. Nel piano la solidarietà è soltanto un’opzione

Lampedusa, uno sbarco di migranti scampati al naufragio. Foto AP/Mauro Seminara
Lampedusa, uno sbarco di migranti scampati al naufragio. Foto AP/Mauro Seminara

La commissione Ue presenta il suo piano su asilo e migrazioni ma non c’è l’obbligo dei ricollocamenti. Uno stato può aiutare l’altro coi rimpatri

  • La commissione presenta la sua proposta su asilo e migrazioni. Ursula von der Leyen aveva promesso di «azzerare Dublino», con cui vige il principio di primo approdo che penalizza paesi come l’Italia
  • Finora i ricollocamenti non hanno funzionato. Con il nuovo piano l’Ue chiede agli stati di condividere la gestione dei flussi, ma al contempo prevede un sistema «flessibile»: in alternativa all’accoglienza, ci sono i «rimpatri sponsorizzati»
  • Mentre rinforza le frontiere esterne, la Commissione non dice parole chiare sul superamento del primo approdo e sui ricollocamenti. L’Italia si prepara a negoziare: chiede «solidarietà obbligatoria»

Il nuovo piano europeo su migrazione e asilo è stato ufficializzato il 23 settembre dalla Commissione in anticipo di qualche giorno rispetto ai piani originari di Bruxelles ma pure molto in ritardo, considerato che l’emergenza migratoria risale ormai a cinque anni fa, che l’attuale gestione è «fallimentare» a detta della stessa presidente Ursula von der Leyen, e che l’arrivo di un nuovo piano comune è stato rinviato più volte. Ora c’è «un nuovo inizio, una proposta fresca». Ma è davvero nuova? E

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