In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia la politica si unisce nel condannare ogni forma di discriminazione. Tra gli altri, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua opinione in una nota.

«La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea», ha detto il capo dello stato. «La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili». Per quanto riguarda l’intolleranza e le aggressioni, emerse anche in recenti fatti di cronaca, Mattarella ha detto: «La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l’opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza».

I dati della discriminazione in Italia

Secondo i numeri pubblicati da Gay help line nell’ultimo anno sono in forte aumento i ricatti e le minacce subiti dalle persone Lgbt, passati dall’11 per cento al 28 per cento. I casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro invece aumentano dal 3 al 15 per cento.

Inoltre, in questo 2021 secondo l’associazione internazionale per i diritti lgbt presente all’Onu, l’Italia scende dal 35esimo posto della classifica dei paesi europei per le politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone lgbt+.

Inoltre, l’Italia è sotto la media Ocse per accettazione dell'omosessualità. E il 62 per cento delle persone lgbti dice di non dichiarare apertamente mai o quasi mai il proprio orientamento sessuale.

Il mondo della politica

Da Conte a Zingaretti sono molte le figure politiche che in questa giornata hanno chiesto di portare avanti il discorso parlamente per approvare il ddl Zan, che secondo l’ex presidente del Consiglio Conte è un passo avanti «per contrastare più efficacemente ogni forma di discriminazione».

«Ogni episodio di discriminazione, violenza, la stessa insopportabile indifferenza sono ferite per la comunità nel suo insieme, che affonda così in un impoverimento umano che costituisce una sconfitta per tutti. Reagire significa condannare aggressioni e intolleranza, smantellare pregiudizi, ma anche farsi parte attiva di un salto culturale per rendere la nostra società più coesa, inclusiva, solidale», ha invece detto il presidente della Camera, Roberto Fico.

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