«Non mi parli del costo del lavoro a Ryad, come italiano io sono geloso». Mentre Matteo Renzi preparava le consultazioni della sua Italia Viva, la Future Investment Initiative svolgeva i suoi lavori per l’annuale evento di celebrazione dell’Arabia saudita come nuovo centro della finanza mondiale e degli investimenti.

QUI VIDEO INTEGRALE DELL’EVENTO: Renzi e il principe da minuto 40

Un’attività di pubbliche relazioni del regime guidato dal principe reggente Mohammed Bin Salman che conta anche sul supporto di alcuni testimonial internazionali, tra cui Renzi, arruolato dal potente pubblicitario francese Richard Attias specializzato nell’esportare in paesi in cerca di una nuova reputazione il format del forum di Davos in Svizzera.

Il viaggio

Renzi è dovuto tornare in Italia per le consultazioni, con un volo privato pagato dalla Future Investment Initiative, ma prima ha fatto in tempo a registrare l’intervista con “my friend, your royal highness” Bin Salman. La reputazione del principe, un tempo considerato il faro del riformismo mediorientale, è crollata con l’omicidio dell’editorialista del Washington Post Jamal Kashoggi, ucciso e sembrato nell’ottobre 2018 nel consolato saudita di Istanbul. Ma per Renzi, che riceve circa 80.000 dollari annui di compenso per partecipare al board of trustee della Future Investment Initiative, questo non è mai stato un problema.

Per un quarto d’ora circa Renzi si improvvisa intervistatore, se vogliamo chiamarlo così, e invita Bin Salman a decantare le meraviglie del regno saudita e la magnificenza dei suoi progetti di investimento, come quelli ad Alula (che, en passant, è riuscito a citare anche nel suo ultimo intervento al Senato). Si esalta per Ryad, si dice “geloso” del «costo del lavoro a Ryad».

Un commento sorprendente, sia perché quello dell’Arabia saudita non è certo considerato un mercato del lavoro morello (basti pensare ai limiti per le donne), ma anche perché il costo del lavoro non è certo il punto di forza di Ryad, anzi, nei suoi rapporti il Fondo monetario internazionale evidenzia che sono stranamente alti: 25.000 dollari all’anno nel settore privato e 35.000 nel pubblico, non troppo diversi da quelli di Spagna e Italia, questi i due esempi che cita il Fondo monetario.

Affinità

Ma questi sono dettagli, Renzi sottolinea la sua affinità con Bin Salman, che ha guidato Ryad e quindi è un sindaco come lui.

Segue spot a investimento di 1,400 miliardi di dollari da parte di Pif, «un grande numero, che considero simile al debito pubblico italiano, la metà del debito pubblico italiano» (anche questo è sbagliato).

Pif è il fondo sovrano dell’Arabia saudita che investe i ricavi del petrolio saudita e che organizza la Future Investment Initiative che paga Renzi: «Un grandissimo asset».

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