Moravia, Quasimodo, Belpoliti e Chabod. Sono questi i protagonisti della prima prova, quella di italiano, di fronte alla quale si sono trovati oggi gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori all’esame di maturità. Le due tracce di analisi del testo vertono su un brano tratto da Gli Indifferenti e Alla nuova luna, che fa parte della raccolta La Terra impareggiabile.

Il brano tratto dal romanzo d’esordio di Moravia è quello in cui i fratelli Carla e Michele Ardengo sono incapaci di opporsi ai propositi di Leo Merumeci, amante della loro madre Mariagrazia.  Su questo testo, oltre a 4 quesiti di comprensione e analisi, gli studenti devono argomentare una personale riflessione «sulla rappresentazione del mondo borghese come delineato criticamente da Moravia».

Sulla poesia di Quasimodo, invece gli studenti sono chiamati a rispondere - punto per punto o in un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte - a 5 quesiti di comprensione e analisi e, inoltre, elaborare una riflessione personale sulle modalità con cui la letteratura e/o altre arti affrontano i temi del progresso scientifico-tecnologico e della responsabilità della scienza nella costruzione del futuro dell'umanità.

Sempre nell’ambito dell’analisi del testo, viene fornito un passaggio da Dieci cose che ho imparato di Piero Angela. 

«In questo nuovo panorama, ci sono cambiamenti che svettano maggiormente rispetto ad altri. Uno è la diminuzione del costo relativo delle materie prime e della manodopera rispetto al "software", cioè alla conoscenza, alla creatività. Questo sta succedendo anche in certe produzioni tradizionali, come quella di automobili, ma soprattutto per i prodotti della microelettronica, come telefonini, tablet, computer. Si è calcolato che nel costo di un computer ben il 90 per cento sia rappresentato dal software, cioè dalle prestazioni del cervello. Quindi l'elaborazione mentale sta diventando la materia prima più preziosa. Uno studio della Banca mondiale ha recentemente valutato che l’80 per cento della ricchezza dei paesi più avanzati è "immateriale", cioè è rappresentata dal sapere. Ed è questo che fa la vera differenza tra le nazioni».

Così si legge una parte della taccia per l'analisi del testo. Ai ragazzi viene chiesto, tra le altre cose, di analizzare le conseguenze della «distruzione creativa», di spiegare cosa intenda Piero Angela «ricchezza materiale».

Un’altra traccia sarebbe incentrata su un brano di Intervista con la storia di Oriana Fallaci. La traccia di carattere storico prenderebbe invece spunto da L’idea di nazione di Federico Chabod. Una delle tracce di attualità si appoggerebbe a un articolo di Marco Belpoliti pubblicato su Repubblica, Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp, mentre l’altra verte sulla lettera aperta dell’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che invitava, durante il periodo pandemico, a reintrodurre le prove scritte all’esame di maturità.

«"Lei sarebbe orientato a riproporre un esame di maturità senza gli scritti come lo scorso anno, quando molti degli stessi studenti, interpellati dai giornali, l’hanno giudicato più o meno una burletta”, scrivevano a dicembre 2021 un gruppo di docenti e professori universitari all'allora titolare del ministero dell'Istruzione. “Nonostante i problemi causati dalla pandemia, per far svolgere gli scritti in sicurezza a fine anno molte aule sono libere per ospitare piccoli gruppi di candidati. E che l'esame debba essere una verifica seria e impegnativa è nell’interesse di tutti - si legge - in quello dei ragazzi – per cui deve costituire anche una porta di ingresso nell’età adulta – perché li spinge a esercitarsi e a studiare, anche affrontando quel tanto di ansia che conferma l’importanza di questo passaggio.

Solo così potranno uscirne con soddisfazione. È nell’interesse della collettività, alla quale è doveroso garantire che alla promozione corrisponda una reale preparazione. Infine la scuola, che delle promozioni si assume la responsabilità, riacquisterebbe un po’ di quella credibilità che ha perso proprio scegliendo la via dell’indulgenza a compenso della sua frequente inadeguatezza nel formare culturalmente e umanamente le nuove generazioni. Non si tratta quindi solo della reintroduzione delle prove scritte, per molte ragioni indispensabile (insieme alla garanzia che non si copi e non si faccia copiare, come accade massicciamente ogni anno); ma di trasmettere agli studenti il messaggio di serietà e di autorevolezza che in fondo si aspettano da parte degli adulti».

Qui sotto la copia ufficiale delle tracce, tratta dal sito del ministero.

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