Riprendono i lanci di razzi su territorio israeliano, specialmente nella zona del Negev. Molti lanci sono stati intercettati dall’Iron dome israeliano. 

Continua il vertice straordinario congiunto arabo-islamico per discutere gli sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza. Inizialmente il Regno avrebbe dovuto ospitare due vertici straordinari, il quello della Lega araba e quello dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oci), ma il ministero degli Esteri saudita ha annunciato lo svolgimento di un solo vertice congiunto.

Il presidente iraniano Ibrahim Raisi ha detto nel suo intervento che l’unica soluzione al conflitto è «uno stato palestinese “dal fiume al mare”», cioè dal Giordano al mar Mediterraneo. Una definizione incompatibile con l’esistenza dello stato d’Israele, non inaspettata dalla leadership iraniana, che è tra le più dure a posizionarsi nel conflitto, ma comunque molto forte. «L’unica soluzione al conflitto è che la resistenza continui a mantenere posizione contro l’oppressione israeliana finché si realizzerà uno stato palestinese dal fiume al mare. Vogliamo una decisione storica e decisiva rispetto a quel che sta accadendo nei territori palestinesi. Tutti dobbiamo decidere da che parte stare». Raisi ha anche chiesto di boicottare la fornitura energetica a Israele. 

La guerra sul terreno

L’esercito israeliano ha allungato il periodo di pausa umanitaria che dovrebbe permettere ai civili di evacuare in direzione sud dalla Striscia di Gaza. La strada che collega settentrione e meridione sarà aperta per gran parte della giornata, mentre ci saranno «pause tattiche» nelle operazioni sul campo profughi di Jabalya, in modo che le persone possano muoversi in un contesto meno pericoloso. 

Parallelamente le truppe israeliane stanno raggiungendo l’ospedale di Shifa, il più grande di Gaza, che sarebbe il centro di comando più importante di Hamas. I combattimenti tra l’esercito e la resistenza sono stati molto pesanti. 

Sul fronte settentrionale, i media libanesi e la comunicazione dell’Idf hanno fatto sapere in maniera univoca che le forze israeliani avrebbero colpito un sito nelle vicinanze di al Zahrani, a circa quaranta chilometri dal confine con Israele, da dove – secondo l’esercito – vengono lanciati missili oltre la frontiera. 

L’Unicef e la diplomazia

L’Unicef è preoccupato per il destino dei bambini nella Striscia. Il crollo quasi totale e gli attacchi ai servizi medici e sanitari in tutta Gaza, in particolare nelle aree settentrionali, minacciano la vita di tutti i bambini della Striscia.

Più di 1,5 milioni di sfollati, tra cui 700mila bambini, stanno lottando per accedere all'acqua potabile e vivono in condizioni igieniche terribili. Il rischio di malattie trasmesse dall'acqua e di altre malattie aumenta di giorno in giorno e minaccia soprattutto i bambini.

© Riproduzione riservata