«Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al governo, non vedranno mai la luce». In poche righe pubblicate su X la premier Giorgia Meloni lancia un messaggio alle opposizioni in queste settimane calde in cui viene discussa la manovra e i sindacati annunciano scioperi generali in segno di protesta.

Negli ultimi giorni la patrimoniale è tornata al centro del dibattito pubblico europeo e alcuni partiti di sinistra come Avs hanno cercato di rilanciare le proposte. La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, si è detta favorevole. «Siamo a favore di una tassazione a livello europeo sulle persone che hanno milioni a disposizione, sui miliardari», ha detto. 

Di diverso avviso è il Movimento Cinque Stelle. Per il presidente Giuseppe Conte «questi patrimoni super tassati non daranno grandi risorse per risolvere le emergenze».

«Tassare i ricchi, basta l’1 per cento», ha detto, invece, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che per il prossimo 12 dicembre ha proclamato uno sciopero generale in protesta con la prossima legge di Bilancio varata dall’esecutivo di Giorgia Meloni.

Reazioni

«Tagliare le tasse ricompare ciclicamente nelle promesse elettorali della destra. In tre anni di governo di Giorgia Meloni è accaduto esattamente l’opposto. La pressione fiscale nel 2022 era al 41,7 per cento del Pil, nel 2025 è salita al 42,8 per cento. È il record degli ultimi dieci anni», ha risposto il responsabile Economia del Pd Antonio Misiani. «In pratica, quest’anno le famiglie e le imprese italiane pagheranno 25 miliardi in più di quanto sarebbe avvenuto se la pressione fiscale fosse rimasta al livello del 2022. Questi sono i dati. Le chiacchiere stanno a zero».

«La realtà è che il governo Meloni ha aumentato la pressione fiscale al 42,8 per cento. Chi paga? Sempre gli stessi: lavoratori e pensionati. La destra difende i ricchi e ha abbandonato i poveri, che anno dopo anno sono sempre più poveri. La povertà assoluta in Italia ha raggiunto la cifra scandalosa di 5,7 milioni di persone. E con il governo Meloni le persone che hanno rinunciato a curarsi sono arrivate a 1,3 milioni, passando da 4,5 milioni a 5,8 milioni», scrive in una nota Angelo Bonelli di Avs. «In Italia – prosegue – ci sono 62 super-ricchi con un patrimonio complessivo di 200 miliardi di euro. Perché chi è super-ricco non deve dare un contributo per sostenere la sanità pubblica e aumentare stipendi e pensioni che sono tra i più bassi in Europa? Noi siamo dalla parte dei poveri e del ceto medio. Meloni è dalla parte dei super-ricchi e difende un sistema che è sempre più ingiusto dal punto di vista sociale. Del resto, lei ha già detto no - insieme a Trump - alla tassa minima globale sulle grandi multinazionali».

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